"Da gennaio avremo i primi vaccini contro il coronavirus. L'Italia ha opzionato 202.573.000 dosi di vaccino, che rappresenterebbero una dotazione sufficientemente ampia per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte di sicurezza". Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in Aula al Senato illustrando il Piano strategico per la vaccinazione anti-Covid.
"Appare probabile che a partire da gennaio avremo i primi vaccini" contro Covid-19 "e poi progressivamente saremo in grado di vaccinare un numero sempre più alto di italiani. E' la svolta che auspichiamo e alla quale lavoriamo da mesi", ha aggiunto.
"Se tutti i processi autorizzativi andassero a buon fine, l'Italia potrebbe contare sulla disponibilità delle seguenti dosi: contratto con Astrazeneca, 40,38 milioni di dosi; contratto con Johnson & Johnson 26,92; contratto con Sanofi 40,38; contratto con Pfizer/Biontech 26,92; contratto con Curevac 30,285; contratto con Moderna 10,768. Sono numeri subordinati a processi autorizzativi che non sono ancora completati", ha detto il ministro.
"Con le conoscenze oggi a nostra disposizione è molto probabile che saranno necessarie due dosi per ciascuna vaccinazione - spiega Speranza - a breve distanza temporale. Va inoltre ricordato che non vi è ancora evidenza scientifica sui tempi esatti di durata dell'immunità prodotta dal vaccino. La scelta compiuta anche in questo caso è ispirata al principio di massima precauzione. Abbiamo sottoscritto, infatti, in quota parte, per la parte che riguarda l'Italia, pari al 13,46%, tutti i contratti che l'Unione europea ha formalizzato. Non vogliamo correre neanche il più piccolo rischio di non poter disporre di un vaccino autorizzato prima di altri o che dovesse risultare più efficace, in conseguenza della scelta di non partecipare ad una delle acquisizioni stipulate dall'Unione europea".