L'ex presidente e le affermazioni che portarono, nel giugno del 2008, alla riapertura dell'inchiesta da parte della Procura di Roma
"Erano stati i francesi che avevano lanciato un missile non a impatto ma a risonanza. Se fosse stato a impatto non si sarebbe trovato nulla dell'aereo di Ustica". E' stato Francesco Cossiga, per primo, a parlare apertamente di responsabilità francesi nella strage Ustica. In alcune interviste (a Radio Rai e a SkyTg24) il presidente emerito fece alcune chiare affermazioni che portarono anche, nel giugno del 2008, alla riapertura dell'inchiesta da parte della Procura di Roma.
Un episodio celebre, nella tormentata vicenda dell'incidente aereo del 1980. A SkyTg24 parlando di Ustica Cossiga spiegò: "Informarono l'allora sottosegretario di Stato, oggi ministro dell'Interno, Giuliano Amato e anche me che erano stati i francesi decollando dalla Clemenceau. Un aereo della Marina che aveva lanciato un missile, un missile non ad impatto ma a risonanza. Se fosse stato ad impatto non si sarebbe trovato nulla dell'aereo di Ustica, nulla".
Il presidente emerito proseguì: "La tesi è questa, che loro sapevano che passava l'aereo di Gheddafi per andare o per tornare dalla Jugoslavia. La verità è che Gheddafi si salvò. Si salvò perché il Sismi, il generale Santovito, appresa l'informazione lo informò che lui era appena decollato e tornò indietro. I francesi questo non lo sapevano e videro un aereo che era dall'altra parte dell'aereo italiano, si nascose dietro per non farsi prendere dal radar perché l'ombra, si dice così, dell'aereo italiano copriva l'ombra, ombreggiava, non faceva vedere al radar".
Un po' prima, nel 2003, Cossiga però già aveva fatto capire qualcosa in questo senso in una intervista a 'Report'. Parlando della strategia della tensione, disse: "Alcuni segreti, se ancora ci sono, ce li hanno i militari. Per esempio se ci sono segreti su Ustica ce li hanno forse i militari e non militari italiani".
L'ex capo dello Stato aggiunse: "Credo che l'unico mistero sia quello di Ustica, lì veramente cosa sia successo non si comprende. Che non ci sia mano italiana è certo perché gli italiani non sanno mantenere un segreto. Si immagini se un aereo italiano avesse per errore lanciato un missile. Innanzitutto lo avrebbe denunziato quello per non vederselo addebitare dalla Corte dei Conti".