Il Presidente ucraino, atteso in Germania il prossimo fine settimana, potrebbe inserire la tappa nella Capitale italiana
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky potrebbe fare nei prossimi giorni una visita lampo a Roma. Potrebbe incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e sabato prossimo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il Papa. Una "possibilità" quest'ultima che non viene esclusa da fonti vaticane, interpellate dall'Adnkronos. Per quanto riguarda invece l'incontro con Mattarella al momento mancano conferme ufficiali e si tratta solo di un'ipotesi.
Zelensky sabato e domenica è atteso in Germania, prima a Berlino per incontrare il cancelliere Olaf Scholz e il presidente Frank-Walter Steinmeier, poi ad Aquisgrana per ricevere il premio Carlo Magno.
Nell'ambito di questo programma, potrebbe far capolino in agenda la visita a Roma, anche se da Palazzo Chigi al momento non arriva alcuna conferma. Meloni aveva già invitato Zelensky a Roma: la prima volta lo scorso 21 febbraio, durante la sua visita a Kiev; la seconda volta lo scorso 26 aprile, in occasione della Conferenza di Roma sulla ricostruzione a cui Zelensky aveva partecipato in video collegamento. In entrambe le occasioni, il capo della resistenza ucraina aveva assicurato la sua presenza, presto, nella capitale italiana.
L'ANALISI - L'incontro tra il Papa e il presidente ucraino Zelensky, dato come "possibile" tra due giorni in Vaticano, è "sicuramente" l'avvio della mediazione per arrivare a un cessate il fuoco, dopo oltre un anno di guerra in Ucraina . Lo sottolinea all'Adnkronos don Stefano Caprio, grande esperto di Russia. "La diplomazia della Santa Sede - osserva padre Caprio - lavora molto spesso in accordo con la diplomazia italiana. Sicuramente c'erano contatti di nunzi e ambasciatori e poi di personalità eminenti, penso a qualche cardinale. I contatti tra il Vaticano e il Patriarcato di Mosca poi sono tantissimi: sono tanti anni che tanti di noi, io per primo, li conosciamo dal primo all'ultimo. Non posso dire di avere fatto parte di una missione segreta, ma mi sono tenuto in contatto con tante persone".
Che potrebbe dire il Papa a Zelensky? "Il Papa ha sempre detto chiaramente che il primo punto è smettere di sparare, poi smettere di armare, e accettare il Vaticano come mediatore. Non credo che nessuno, ora, si sogni di definire un trattato di pace definitivo tra la Russia e l'Ucraina. Si punta, invece, a un cessate il fuoco che permetta a ognuno di mantenere le proprie posizioni, a noi di cominciare a mediare su alcuni punti". Padre Caprio ricorda che dall'inizio della guerra in Ucraina il Papa "ha sempre difeso l'Ucraina senza mai chiudere del tutto la porta ai russi. La posizione giusta da tenere. Il Papa quindi dirà a Zelensky di non esagerare con la controffensiva, di difendersi , di cercare la de-escalation. Il pericolo politico interno viene dai più radicali. Bisogna salvare il salvabile".
L'INVITO A LULA - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky invita a Kiev il collega brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, dopo aver ricevuto il suo inviato speciale Celso Amorin. "Ho incontrato il Consigliere speciale di politica estera del presidente brasiliano, Celso Amorin" twitta Zelensky. "Ho sottolineato che l'unico piano capace di fermare l'aggressione russa in Ucraina è la formula di pace Ucraina. Abbiamo discusso la possibilità di tenere un summit Ucraina-America Latina. Sono pronto a continuare il dialogo con il presidente Lula e ad accoglierlo a Kiev".
L'ATTACCO CON I DRONI - Volodymyr Zelensky è sicuro che l'attacco dei droni al Cremlino sia stato organizzato dalla stessa Russia. In un'intervista alla Bbc, il presidente ucraino ha detto di ritenere l'attacco un'operazione sotto falsa bandiera, condotta dalla stessa Russia, per avere una "scusa" ulteriore per attaccare il suo Paese. "Cercano costantemente qualcosa che suoni come una giustificazione, dicendo: 'Tu ci hai fatto questo, quindi noi facciamo quest'altro a te' - ha aggiunto Zelensky -. Ma non ha funzionato. Anche per i russi stessi era tutto poco credibile. Perfino i loro stessi propagandisti non ci hanno creduto. Perché l'attacco sembrava molto, molto artificiale".
LA CONTROFFENSIVA - Il capo dei mercenari della Wagner, Yevgeny Prigozhin, sostiene che la controffensiva di Kiev è già iniziata e accusa il presidente ucraino di mentire a riguardo. Volodymyr "Zelensky mente. La controffensiva è a pieno ritmo - ha dichiarato Prigozhin sui social- nella direzione di Artemovsk (Bakhmut in russo) le unità della forze armate ucraine penetrano ai fianchi. E, sfortunatamente, in alcuni luoghi hanno successo". Le sue dichiarazioni arrivano dopo che Zelensky ha detto questa mattina che ci vorrà "ancora un po' di tempo" prima del lancio dell'attesa controffensiva.