La segretaria del Pd: "Se non lo fa la Regione, si attivi Meloni. Non accettiamo ulteriori depistaggi e tentativi di riscrivere la storia"
"Lo abbiamo detto in piazza di fronte alla stazione solo qualche giorno fa, il 2 agosto, in occasione dell’anniversario della strage di Bologna: non accettiamo ulteriori depistaggi e tentativi di riscrivere la storia, negando le evidenze processuali per cui l’associazione dei familiari delle vittime si è tanto battuta e la Procura di Bologna e le forze dell’ordine hanno lavorato in questi anni. Tantomeno se questi tentativi ignobili arrivano dal portavoce del Presidente della Regione Lazio: servono dimissioni immediate. Se non riescono a farlo i vertici della Regione Lazio, sia la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a prendere provvedimenti immediati". Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein dopo le polemiche seguite ai post di Marcello De Angelis, portavoce del Presidente della Regione Lazio che in un post ha affermato di sapere "per certo" che gli ex Nar Fioravanti, Mambro e Ciavardini "non c’entrano nulla".
"È grave che Meloni il giorno della commemorazione non sia riuscita a dire che quella di Bologna sia stata una strage neofascista, sarebbe gravissimo se continuasse a permettere ai suoi sodali di stravolgere la verità processuale. Ponga fine, una volta per tutte, a questa scellerata aggressione alla storia del ‘900. Le evidenze processuali dimostrano che è stata una strage di matrice fascista commessa da organizzazioni neofasciste, con un disegno eversivo, facilitato da apparati deviati dello Stato. E se qualcuno fatica a riconoscerlo non è adatto a ricoprire incarichi istituzionali di nessun tipo", conclude Schlein.