La foto di un gommone con a bordo decine di migranti soccorsi dalla ong Sos Méditerranée. In basso a destra il marchio di fabbrica: United Colors of Benetton. E' quanto mostra l'ultima pubblicità del gruppo trevigiano, pubblicata su alcuni giornali e rimbalzata sul web, che ha scatenato la dura reazione di esponenti leghisti ed utenti della Rete. Tra i primi a manifestare la propria indignazione il segretario della Lega Nord-Liga Veneta Toni Da Re che, in un'intervista al 'Corriere della Sera', invita a una sorta di boicottaggio: "Non comprerò mai più una sola maglietta Benetton". A suo avviso Oliviero Toscani, che ha ideato la campagna, è ormai "la nostra cartina al tornasole: più lui è incazzato, più noi siamo certi di essere sulla strada giusta".
E proprio il fotografo milanese, a stretto giro, ha replicato alle critiche condivise via social dal segretario del Carroccio Matteo Salvini. "Solo io trovo che sia squallido?", ha twittato il ministro dell'Interno, condividendo lo spot della Benetton. "Vedi @matteosalvinimi, non è squallido, ma drammatico. E purtroppo siete in tanti a non capire ciò che sta succedendo - ha ribattuto Toscani su Twitter - Poi il fatto che un negazionista come te critichi questa azione, mi fa capire che ho ragione".
Intanto lo scatto dei migranti ritratti da Kenny Karpov ha diviso il popolo della Rete. "Una foto molto disgustosa. Siete favorevoli all'immigrazione clandestina", "Questa foto potevate risparmiarvela", "Ormai è diventato l'unico modo, per molti, per farsi pubblicità. Vergognosi ipocriti", si legge tra le critiche social. Ma c'è anche chi, interpretando l'opinione di tanti, non solo difende lo spot Benetton ma anche l'accoglienza dei migranti: "Essere salvati è un diritto. Salvare un dovere. Accogliere una responsabilità. Grazie #Benetton per il vostro contributo (in linea con la vostra storia). È il tempo del coraggio per chi non si rassegna alle volgarità di una politica incapace di inclusione".