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Salvini: "Su rom non mollo". Poi frena

Matteo Salvini (AFP PHOTO)
Matteo Salvini (AFP PHOTO)
19 giugno 2018 | 12.51
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Matteo Salvini tiene il punto fino a fine giornata, poi fa un passo indietro sulla proposta che ha scatenato la bufera politica. "Quella del censimento nei campi rom, non è una priorità". A spingerlo al dietrofront il doppio intervento, l'uno-due di Di Maio e Conte.

Su Facebook, in giornata, aveva insistito: "'Censimento' dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è razzismo. Io non mollo e vado dritto! Prima gli italiani e la loro sicurezza" ha scritto il ministro dell'Interno. Il nuovo intervento del leader della Lega è arrivato all'indomani della polemica innescata dalle sue parole ai microfoni di Telelombardia. Salvini aveva detto di aver predisposto "una ricognizione sulla situazione rom in giro per l'Italia per vedere chi come e quanti" sono; per poi rincarare: "Purtroppo i rom italiani te li devi tenere in Italia".

Il vicepremier ha poi precisato che l'intenzione non è "schedare o prendere le impronte digitali a nessuno", "intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza - ha sottolineato Salvini -. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei".

Parole, quelle sui rom, che hanno segnato una distanza con Luigi Di Maio. "Se una cosa non è costituzionale non si può fare" ha commentato il ministro dello Sviluppo e del Lavoro, apprezzando che Salvini avesse "smentito qualsiasi ipotesi di censimento registrazione o schedatura".

"Dopo di che gli italiani sono la nostra priorità - ha messo in chiaro Di Maio -. Va bene occuparsi di tutti i problemi dell’immigrazione ma occupiamoci anche di tanti italiani che non hanno da mangiare".

UE: ESPULSIONI SU BASE ETNICA SONO ILLEGALI - Pressato dalla stampa durante il briefing quotidiano a Bruxelles, il vice portavoce capo della Commissione europea, Alexander Winterstein, ha detto che "non si può, come regola generale, espellere un cittadino europeo su base etnica. Non entro nei dettagli ma" nell'Unione Europea "non è legale espellere su base etnica. Questo è arcichiaro". Per il resto, Winterstein non ha commentato le affermazioni di Salvini, anche perché "quello che abbiamo visto sono degli articoli di stampa e non abbiamo commenti da offrire sui commenti altrui".

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