Il governo del cambiamento "non può fare le stesse finanziarie punitive di quelli precedenti. Alcune novità me le aspetto" a cominciare da "una riduzione della pressione fiscale. Poi decidiamo se per le imprese, per le famiglie, sull’Iva, ma intanto partiamo". Lo afferma il vice premier Matteo Salvini, intervistato da 'La Stampa'.
Il leader della Lega prosegue l'elenco: "Secondo: via le accise sulla benzina, almeno alcune. Basta pagare per la guerra d’Etiopia o il Vajont. Terzo: stralcio delle cartelle Equitalia, che è la richiesta che qui in spiaggia la gente fa di più. Quarto: flat tax e reddito di cittadinanza. Nel contratto di governo ci sono, forse non si potranno fare subito, però impostiamole. Quinto: abolizione della Fornero e quota cento".
Alla domanda se per finanziare tutto ciò si dovrà ampliare il debito, il titolare del Viminale replica: "Faremo di tutto per non aumentarlo. Ma se si tratta di aiutare imprese e famiglie i vincoli europei si possono superare. La regola del 3% non è la Bibbia". Salvini mette in conto attacchi degli speculatori: "E infatti dobbiamo prepararci. A qualcuno fanno gola le nostre aziende, ma l’Italia non è in svendita. Stiamo studiando le contromosse. Il fatto che al governo ci sia il professor Savona mi dà fiducia".