"Discussione accesa" di fronte alle richieste del partito di Matteo Salvini, Pd e M5S con il ministro
Da una parte la Lega che "voleva riaprire praticamente tutto, già dal 26" aprile, come trapela da chi era presente a Palazzo Chigi, dall'altra il fronte della cautela, con in testa il ministro Roberto Speranza, il dem Dario Franceschini, il pentastellato Stefano Patuanelli. La discussione in cabina di regia, a quanto apprende Adnkronos, ha vissuto momenti di tensione ("discussione accesa") di fronte alle richieste del partito di Matteo Salvini, che ha posto sul tavolo la questione in termini netti.
"Se i dati dicono che si può riaprire, perché continuare a tenere prigionieri gli italiani?", è la domanda rivolta ai partner di governo a nome del partito di Salvini. La richiesta era di aprire tutto, anche palestre, anche piscine e attività sportive. Pd, M5S e Speranza non raccolgono: a quel punto la mediazione, con l'ok alle aperture, ma lasciando - quasi a difesa della linea rigorista - la misura del coprifuoco alle 22.
"E' chiaro che si arriva a discutere una decisione così importante con punti di vista che per forza di cose non sono uguali. I vari membri della cabina di regia avevano in comune una strada verso cui andare e poi differenze di vedute sui singoli aspetti. Sono contento che si sia riusciti a trovare una soluzione che contemperi tutti i punti di vista", ha poi commentato in conferenza stampa il premier Mario Draghi, spiegando che la decisione della cabina di regia sulle riaperture "è stata presa all'unanimità e non a maggioranza".