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Renzi: "Elezione diretta del premier o del presidente della Repubblica"

Il leader di Italia Viva nel libro 'La mossa del cavallo': "Sarebbe come votare un 'sindaco d’Italia' capace di rappresentarci, che si possa apprezzare se funziona o mandare a casa se fallisce"

(Fotogramma)
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03 giugno 2020 | 11.35
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"Credo sia giunto il momento di prendere il coraggio a due mani, di accettare la sfida e introdurre l’elezione diretta del presidente della repubblica o del presidente del Consiglio dei ministri". Si legge in uno stralcio del libro di Matteo Renzi, 'La mossa del cavallo'.

"Si tratta di modificare la Costituzione per consentire ai cittadini di decidere se, come e quando affidare il destino del proprio paese, esattamente come ogni cinque anni scelgono a chi affidare il destino della propria della città con l’elezione del sindaco. Sarebbe come votare un 'sindaco d’Italia' capace di rappresentarci, che si possa apprezzare se funziona o mandare a casa se fallisce".

"Ritengo necessario, e del tutto probabile, che molto presto si parlerà di nuovo della Grande Riforma, ma non per fornire specchietti per le allodole come in passato la riduzione del numero dei parlamentari, il cui unico effetto è stato quello di accrescere il tasso di sfiducia verso la politica. Non è più tempo di bluff", si legge in un altro passaggio.

"L’obiettivo primario deve essere quello di allargare l’orizzonte: torneremo a chiederci se abbia un senso che l’Italia rimanga un paese in cui ogni decisione viene sottoposta ad almeno un duplice passaggio parlamentare, in cui si danno due voti di fiducia, mentre rimane preclusa la possibilità di un nesso fra la tornata elettorale e l’espressione del capo del governo. La Grande Riforma sarà di nuovo tra i primi punti in agenda, nel momento in cui tornerà finalmente la politica, quella vera, e la demagogica esigenza di contare i like sui social lascerà il campo alla reale necessità di un funzionamento delle istituzioni degno di questo nome".

"Ciò che ci aspetta, a livello istituzionale, non può che essere il ritorno a un grande patto tra cittadini e forze politiche. Ma le regole vanno scritte insieme. Ognuno potrà poi contestare l’altro dentro la cabina elettorale, ma le basi vanno condivise, perché l’Italia non può continuare a cambiare un governo all’anno, né possiamo permetterci di mandare a votare gli italiani senza che questo voto produca degli effetti concreti", scrive Renzi.

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