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Recovery, Draghi: "Ok da Bruxelles"

24 aprile 2021 | 19.31
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Come funziona il Superbonus

"Per far fronte ai lunghi tempi di ammortamento delle ristrutturazioni degli edifici" si legge nell'ultima versione del testo del Pnrr, "per stimolare il settore edilizio, da anni in grave crisi, e per raggiungere gli obiettivi sfidanti di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni al 2030, si intende estendere la misura del Superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023 (al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli Iacp, a condizione almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente)". "Il sostegno sarà fornito in forma di detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute, usufruibili in un periodo di 5 anni e disponibili per chi intende effettuare ristrutturazioni energetiche e antisismiche degli edifici residenziali. La misura prevede inoltre l’introduzione di strumenti finanziari come la 'cessione del credito' e il 'pagamento anticipato' per agevolare gli ingenti investimenti iniziali".

La riforma fiscale

Per la riforma fiscale, il Governo presenterà al Parlamento entro il 31 luglio 2021 una legge di delega da attuarsi per il tramite di uno o più decreti legislativi delegati. E' la deadline contenuta nella nuova versione del Pnrr. "La riforma fiscale - si legge nel testo visionato dall'Adnkronos - è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso è parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee. In questo ambito pesano i numerosi interventi operati negli anni e dettati dall’urgenza del momento che non hanno tenuto pienamente conto della complessità dei meccanismi che compongono il sistema tributario. Si è, anzi, prodotta una sempre più marcata frammentazione della legislazione tributaria, da cui è derivato un sistema fiscale articolato e complesso che ha rappresentato, nel tempo, un freno per gli investimenti, anche dall’estero"-

"Va quindi operato un intervento complessivo che parta da una analisi operata da esperti in materia fiscale e che abbia come obiettivo principale la definizione di un sistema fiscale certo ed equo. È auspicabile, a questo proposito, un’opera di raccolta e razionalizzazione della legislazione fiscale in un testo unico, integrato e coordinato con le disposizioni normative speciali, da far a sua volta confluire in un unico Codice tributario".

Inoltre, si legge ancora nel testo del Pnrr, è necessario che le nuove regole abbiano stabilità nel tempo, per evitare che gli operatori del settore (ivi compresa l’Amministrazione finanziaria) debbano continuamente adattarsi a mutate cornici normative. In questa prospettiva si inserisce la possibile revisione dell’Irpef, con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo e di ridurre gradualmente il carico fiscale, preservando la progressività e l’equilibrio dei conti pubblici. Sarebbe in tal modo incentivata la tax compliance e potrebbe essere sostenuta la partecipazione al lavoro delle donne e dei giovani. Il Governo presenterà al Parlamento entro il 31 luglio 2021 una legge di delega da attuarsi per il tramite di uno o più decreti legislativi delegati.

Il disegno di Legge delega terrà adeguatamente conto del documento conclusivo della “indagine conoscitiva sulla riforma dell’Irpef e altri aspetti del sistema tributario” avviata dalla Commissioni parlamentari e ancora in corso di svolgimento. Per realizzare in tempi certi la riforma definendone i decreti attuativi il Governo, dopo l’approvazione della legge di delega, istituirà una Commissione di esperti. Il perseguimento di questo ambizioso obiettivo richiede di proseguire con determinazione l’azione di contrasto all’evasione fiscale.

Legge per il mercato e la concorrenza

La presentazione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza è previsto entro luglio 2021. E' l'indicazione contenuta nella nuova versione del Pnrr che pone come obiettivo "la tempestiva adozione della legge annuale per il mercato e la concorrenza". Prevista nell’ordinamento nazionale nel 2009 (con legge n. 99/2009), essa è stata in concreto adottata solo nel 2017 (legge n. 189/2017). La sua cadenza annuale va assicurata, si legge nel testo del Pnrr, essendo essenziale per rivedere in via continuativa lo stato della legislazione al fine di verificare se permangano vincoli normativi al gioco competitivo e all’efficiente funzionamento dei mercati, tenendo conto del quadro socio-economico.

Norme appalti

La semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni è obiettivo essenziale per l’efficiente realizzazione delle infrastrutture e per il rilancio dell’attività edilizia: entrambi aspetti essenziali per la ripresa a seguito della diffusione del contagio da Covid. Tale semplificazione deve avere a oggetto non solo la fase di affidamento, ma anche quelle di pianificazione programmazione e progettazione. E' quanto di legge nella versione aggiornata del Pnrr.

Le modalità di attuazione comprendono misure urgenti quali l'introduzione di una normativa speciale sui contratti pubblici che rafforzi le semplificazioni già varate con il decreto-legge n. 76/2020 e ne proroghi l’efficacia fino al 2023, con particolare riguardo a queste misure: verifiche antimafia e protocolli di legalità, Conferenza di Servizi veloce, limitazione della responsabilità per danno erariale ai casi in cui la produzione del danno è dolosamente voluta dal soggetto che ha agito, ad esclusione dei danni cagionati da omissione o inerzia, istituzione del collegio consultivo tecnico, che ha funzioni di assistenza e di risoluzione delle controversie con finalità di definire celermente le controversie in via stragiudiziale e ridurre il contenzioso davanti al giudice, individuazione di un termine massimo per l’aggiudicazione dei contratti, con riduzione dei tempi tra pubblicazione del bando e aggiudicazione, individuazione di misure per il contenimento dei tempi di esecuzione del contratto, in relazione alle tipologie dei contratti. Le misure urgenti sono adottate con decreto-legge da approvare entro maggio 2021.

Quanto alle misure a regime, la complessità del vigente codice dei contratti pubblici ha causato diverse difficoltà attuative. La riforma prevista si concreta nel recepire le norme delle tre direttive UE (2014/23, 24 e 25), integrandole esclusivamente nelle parti che non siano self executing e ordinandole in una nuova disciplina più snella rispetto a quella vigente, che riduca al massimo le regole che vanno oltre quelle richieste dalla normativa europea, anche sulla base di una comparazione con la normativa adottata in altri Stati membri dell’Unione europea. Le misure a regime saranno varate utilizzando lo strumento della legge delega. Il disegno di legge delega è da presentare in Parlamento entro il 31 dicembre 2021 e si prevede che i decreti legislativi vengano adottati entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge delega.


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