Bellumori all'Adnkronos: "Se dice così non ci conosce: il nostro comune è fatto di gente umile e perbene, laboriosa, spesso con le mani callose. Il resto è folclore"
"Salvini vuole conquistare la Capalbio dei radical-chic? Se dice così non ci conosce: il nostro comune è fatto di gente umile e perbene, laboriosa, spesso con le mani callose perché lavora quella terra che produce vini e prodotti rinominati. Il resto è folclore". Così Luigi Bellumori, sindaco uscente di Capalbio (Grosseto), espressione di liste civiche di centrosinistra, commenta con l'AdnKronos le parole del segretario leghista e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, per il quale la conquista del piccolo comune della Maremma da parte della Lega potrebbe essere un "dramma per i radical-chic di tutta Italia".
"Personalmente mi auguro che alle prossime elezioni comunali vinca il candidato Marco Donati che eredita un po' gli oneri e gli onori della nostra buona amministrazione - dichiara Luigi Bellumori - Comprendo che Salvini come capo partito voglia vincere. Però a me interessa che lui come ministro e vicepremier dica non tanto cose folcloristiche su di noi quanto cosa intende fare di concreto per questa nostra terra: ad esempio per adeguare la strada statale Aurelia, che vanta, purtroppo, uno dei più alti livelli di incidenti e dove sfortunatamente è morto anche l'ex ministro Altero Matteoli".
Secondo Bellumori, "Salvini come altri politici mostra una sorta di ossessione verso Capalbio che rappresenta con un'immagine che non corrisponde al vero". "Capalbio - afferma il sindaco che guida il Comune dal 2009 - negli ultimi vent'anni è diventato un luogo di attrazione di investimenti e di presenze turistiche trasversali grazie a un mix di idee e proposte interessanti e innovative. Qui tutti sono bene accetti e qui tutti si trovano bene perché c'è un paesaggio tutelato e coltivato, si mangia e si beve bene, c'è un eccellente sistema di accoglienza ricettiva, un mare invidiato e un borgo ben curato, oltre al famoso Giardino dei Tarocchi Niki de Saint-Phalle. Esiste un vero e proprio brand capalbiese, ma non è quello dei presunti radical-chic ma è rappresentato dai suoi eccellenti vini, dalle sue ottime specialità gastronomiche, dalla sua bella spiaggia, dalle sue campagne conosciute ovunque. Questi sono i nostri simboli di cui siamo orgogliosi".
A Capalbio "personalmente ho sempre accolto tutti con un sorriso e con un abbraccio", sottolinea Bellumori, "e se vorrà venire anche il ministro Matteo Salvini lo aspetterò volentieri e se vorrà lo porterò anche ad assaggiare la nostra specialità: il cinghiale alla cacciatora. Prima o dopo il pranzo, gli chiederò però cosa intende fare come governo nazionale per rendere sicura la strada Aurelia che attraversa per 12 km il nostro territorio. Per il resto non ci interessano né gli slogan né le felpe".