Parte resa dei conti interna, caccia ai franchi tiratori
''Certamente sono mancati i voti del centrodestra, non certo i nostri'', dice amareggiato Ignazio La Russa tra i fondatori di Fdi dopo la quinta votazione per il Quirinale che ha visto Elisabetta Casellati, candidata del centrodestra, ottenere solo 382 voti. ''Mancano i voti di Fi e 'Cambiamo''', dice a mezza bocca un big della Lega che allarga le braccia. ''E' una Caporetto'', commenta un parlamentare azzurro di lungo corso. Il 'flop' di Elisabetta Alberti Casellati, lanciata stamattina ufficialmente nell'agone quirinalizio da Matteo Salvini a nome del centrodestra, scuote la coalizione dalle fondamenta e apre la caccia al 'fuoco amico', ovvero al franco tiratore.
Le accuse sono reciproche, ma sostanzialmente nel mirino finiscono i 'centristi' e il partito di riferimento della seconda carica dello Stato, ovvero Forza Italia. Non solo. I 382 presi da Casellati, voti appare una netta sconfessione del mandato affidato a Salvini di trovare un nome condiviso e spendibile a sinistra.
Dopo lo spoglio in Aula che ha certificato la débacle della Casellati, tra i capannelli dei parlamentari del centrodestra, solo musi lunghi, arrabbiati e sconsolati per quanto accaduto. Qualcuno già parla di resa dei conti interna. E intanto il vertice di centrodestra convocato per fare il punto slitta.