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Pnrr, Palazzo Chigi: "Tavolo di lavoro con Corte dei Conti, verso codice controlli"

"Piena e leale collaborazione tra le istituzioni" e "scambio di informazioni più intenso"

(Fotogramma)
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01 giugno 2023 | 16.57
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E' durato circa un'ora e mezzo a Palazzo Chigi l'incontro 'chiarificatore' tra il governo e i vertici della Corte dei Conti, dopo i botta e risposta legati al Pnrr e al cosiddetto scudo erariale. Un incontro "lungo e cordiale", riferisce una nota di Palazzo Chigi. La Corte dei Conti era rappresentata dal presidente Guido Carlino, dal presidente aggiunto Tommaso Miele, dal procuratore generale Angelo Canale e dal segretario generale Franco Massi. All'incontro erano presenti il ministro degli Affari Europei, Raffaele Fitto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e il segretario generale di Palazzo Chigi, Carlo Deodato.

Nell'incontro, viene spiegato, sono stati affrontati i temi legati all'attuazione del Pnrr, all'utilizzo del Fondo complementare, all'attività di controllo della Corte dei Conti. È stata condivisa "la necessità di una piena e leale collaborazione tra le istituzioni" e ribadita "la volontà di rafforzare il confronto e il dialogo, con l'adozione, nel rispetto delle competenze, di un modello di relazione e scambio di informazioni più intenso e puntuale".

Il governo e la Corte dei Conti, si legge nella nota, "colgono l'occasione del Pnrr per innovare la collaborazione attraverso l'istituzione di un comune tavolo di lavoro, nella prospettiva di una revisione dei seguenti istituti: 1. Disciplina della responsabilità erariale; 2. Meccanismo del controllo concomitante; 3. Adozione di un codice dei controlli".

"A tal fine, prendendo atto della contrarietà della Corte, già manifestata con gli esecutivi precedenti nel 2020 e nel 2021, sul cosiddetto 'scudo erariale', il Governo ribadisce la necessità della proroga fino al 30 giugno 2024, ma auspica e si impegna a un confronto con la Corte per l'elaborazione di una disciplina più aggiornata e stabile. Il tavolo comune tra Governo e Corte dei Conti sarà avviato già dalla settimana prossima", viene spiegato nel comunicato.

Oggi le commissioni Affari Costituzionali e Lavoro hanno approvato l'emendamento al dl Pa sulla Corte dei Conti. Le commissioni hanno dato il mandato ai relatori del dl Pa, Nazario Pagano (Fi) e Walter Rizzetto (Fdi). Il testo che contiene la norma sulla Corte dei Conti è stato quindi approvato e sarà all'esame dell'aula di Montecitorio da lunedì.

In audizione davanti alle commissioni, il presidente Carlino ha spiegato che un minore controllo sul Pnrr da parte della Corte dei Conti aumenterebbe i contenziosi per un possibile aumento di atti illegittimi. "Se viene meno il controllo della Corte dei Conti - ha detto Carlino - c'è una maggiore libertà dell'amministrazione, un possibile aumento degli atti illegittimi e dei ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato ma anche un aumento dei ricorsi al giudice ordinario perché il danno comunque sussiste".

Il presidente della Corte dei Conti ha evidenziato anche che il controllo concomitante "ha la finalità specifica di consentire una funzione propulsiva" sul Pnrr, "è ritenuto più moderno rispetto al controllo tradizionale sulla gestione" e consente una migliore collaborazione con la Pa fornendo i "suggerimenti per un migliore perseguimento degli obiettivi", ha aggiunto.

"Non credo che si possa parlare di bavaglio" alla Corte dei Conti da parte del governo, ha affermato il presidente.

La Corte dei Conti ha espresso inoltre la propria "contrarietà" a un'ulteriore proroga del termine dello scudo erariale, ha sottolineato il presidente Carlino in audizione. Lo scudo "è stato motivato in passato col timore degli amministratori a introdurre atti per non incorrere nella responsabilità per danno erariale ma noi abbiamo sempre sostenuto che i motivi del cosiddetto 'timore della firma' vadano ricercati piuttosto in altre cause come la confusione legislativa, la scarsa preparazione, gli organici ridotti all'osso", ha affermato Carlino. "Riteniamo - ha proseguito - che la proroga della limitazione di responsabilità potrebbe pregiudicare gli interessi sottesi a una corretta gestione degli interventi del Pnrr e che quindi non si possa perseguire l'obiettivo prefissato".

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