E' fallito l'ultimo tentativo di dialogo nel Pd. Non si farà la cena da Carlo Calenda che aveva invitato a casa sua Matteo Renzi, Marco Minniti e Paolo Gentiloni. Ma perché è saltato tutto? "Dopo 24h di polemiche interne e amenità varie, a partire dalla disfida delle cene, ho cancellato l’incontro", ha annunciato ieri sera Calenda con un tweet. "Lo spirito - ha spiegato - era quello di riprendere un dialogo tra persone che hanno lavorato insieme per il paese e aiutare il @pdnetwork. In questo contesto è inutile e dannoso".
"Errore mio e di nessun altro. Eccesso di entusiasmo", ha sottolineato. A chi gli faceva notare di aver gettato la spugna, ha risposto: "Non è questione di darla vinta. Era diventata l’ennesima causa del tutto contro tutti. E non è quello che si voleva. Non è una decisione che ho preso da solo. Fino al Congresso il clima sarà questo. Non c’è modo di cambiare la situazione. Purtroppo".
Riguardo alla contro-cena organizzata dal governatore del Lazio, Calenda ha scritto: "Zingaretti è in campagna elettorale e ha risposto a modo suo". Poi, tornando sulla scelta di cancellare la cena, ha chiamato in causa anche l'ex premier: "Renzi si era sfilato ieri pomeriggio via agenzie e retroscena a quel punto - ha sottolineato - non aveva più molto senso. Andiamo avanti con l’opposizione. Ognuno facendo il suo. Di più in questo momento non si può fare. Troppi ego e troppi conti da regolare", ha concluso.