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Pd, Bonaccini a Terzo Polo e M5S: "Senza dem non si batte la destra"

Il governatore candidato alla segreteria: "Vinco? Non contano sondaggi, ma voto elettori

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21 novembre 2022 | 12.39
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"Sarebbe presuntuoso pensare che si possa vincere solo perché ci si candida. Andiamo coi piedi per terra. Non contano sondaggi o previsioni conterà il voto degli elettori Pd nelle urne". Così Stefano Bonaccini a L'Aria che Tira su La7. "Voglio rigenerare il Pd, costruire una nuova classe dirigente, far diventare il Pd un partito popolare e mai populista e immaginare di costruire una società migliore", le parole del governatore dell'Emilia Romagna che ieri ha annunciato la candidatura alla segreteria dem.

"Senza il Pd non c'è nessun centrosinistra che batte la destra. Il mio impegno è costruire le condizioni, tra 5 anni in una lunga traversata, per riportare la sinistra, il Pd al governo del Paese", spiega ancora, lanciando poi un avvertimento al Terzo Polo di Renzi e Calenda e al M5S di Conte: "Io starei attento a presentare come vincenti forze che hanno perso come e più di noi. Noi siamo ancora il secondo partito di questo Paese, il primo partito fra le opposizioni. I sondaggi contano poco, contano i voti nelle urne. Ora abbiamo il dovere di fare bene opposizione e pretendere anche dalle altre opposizioni che si faccia opposizione a questa destra e a questo governo. Terzo Polo e M5s si mettano in testa che senza Pd non c'è coalizione in grado di battere la destra".

"Mi pare che sia Renzi e Calenda da un lato, sia Giuseppe Conte dall'altro - continua Bonaccini-, non abbiano dato un gran contributo a battere Meloni e la destra. Andare da soli è una scelta legittima, ma è stato il più grande aiuto a vincere contro la destra. Io vorrei che Terzo Polo e M5S spieghino all'Italia cosa vogliono fare dei loro voti. Tenerli in cassaforte e far vincere la destra?".

"Sono sicuro - sottolinea quindi - che potrei conciliare l'attività di presidente dell'Emilia Romagna con quella di segretario del Pd. Ho una squadra in Regione di grandissima qualità" mentre in ogni caso, "chiunque vincerà, avrà la mia stima. Il nostro popolo non ne può più di un Pd in cui ci sia dilania in liti personali".

"Le correnti per come si sono strutturate, invece di selezionare la classe dirigente migliore, hanno selezionato chi è fedele", replica poi a chi gli chiede se faccia parte di qualche corrente dem. "No", la risposta secca.

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