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Giorgia Meloni contro Chiara Ferragni: "Panettoni in beneficenza per gonfiare cachet"

Le parole della presidente del Consiglio dal palco di Atreju

Giorgia Meloni e Chiara Ferragni
Giorgia Meloni e Chiara Ferragni
17 dicembre 2023 | 13.16
LETTURA: 2 minuti

Giorgia Meloni non la cita, ma è chiaro che l'affondo è per Chiara Ferragni e la vicenda del panettone 'griffato' finita nel mirino dell'Antitrust: "Il modello da seguire non sono gli infuencer che fanno soldi a palate mettendo vestiti o borse o promuovendo carissimi panettoni con i quali si fa credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo servirà solo a pagare cachet milionari", dice la presidente del Consiglio dal palco di Atreju nell'intervento che chiude la kermesse di Fratelli d'Italia a Roma.

"Il vero modello - insiste la premier - è il modello di chi quell'eccellenza italiana la inventa, la disegna e la produce, che ha successo perché noi siamo più bravi, lo sappiamo fare meglio. E ai giovani dobbiamo insegnare che creare quei prodotti è più straordinario crearli che limitarsi a mostrarli".

Ferragni, come è noto, è finita nel mirino dell'Antitrust per la vicenda legata al pandoro 'griffato' un anno fa. Secondo l'Autohority, le società Fenice e TBS Crew, che gestiscono i marchi e i diritti relativi alla personalità e all’identità personale dell'influencer, e Balocco Industria Dolciaria avrebbero attuato una pratica commerciale scorretta per aver pubblicizzato il 'Pandoro Pink Christmas' lasciando intendere ai consumatori che, comprandolo, avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino per acquistare un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.

L'affondo contro Saviano

Nel suo intervento, Meloni rivendica l'impegno per Caivano, in Campania, e usa parole che fanno riferimento a Roberto Saviano. "Vogliamo difendere Don Maurizio, le persone perbene che a Caivano ci hanno chiesto aiuto per un territorio che era stato abbandonato dallo Stato. Voglio ringraziare di cuore le forze dell’ordine che presidiano quel territorio, uomini e donne talvolta figli e figlie di quei territori che hanno scelto la libertà e la legge che difende quella libertà. Storie da raccontare che nessuno scrittore racconta, forse perché i camorristi fanno vendere molto di più, ci si fanno le serie televisive, regalano celebrità, ricchezza e magari regalano un pulpito da New York da cui dare lezioni di legalità agli italiani. Sempre, si intende, a pagamento", dice la presidente del Consiglio.

"Noi vogliamo dare un segnale chiaro, non ci devono essere zone franche in Italia. Non ci devono più essere zone in cui lo stato indietreggia, sparisce, fa finte che vada tutto bene, china la testa. A Caivano noi vogliamo dimostrare che le cose possono cambiare, non è vero che l'unica opzione è arrendersi alla camorra perché nessuno ti aiuterà. A Caivano abbiamo riportato lo stato per dire ai criminali una cosa molto precisa: con noi al governo non vi conviene sfidare lo stato perché risponderemo colpo su colpo", aggiunge.

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