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Mattarella: "Scuole chiuse una ferita per tutti"

Il Capo dello Stato: "Non solo luogo di apprendimento ma anche di relazioni, andare a scuola esercizio di libertà"

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27 aprile 2020 | 15.56
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"Siamo di fronte a un evento eccezionale che tocca la vita di più di otto milioni di ragazze e ragazzi italiani. E di centinaia di milioni di studenti nel mondo. Qualcosa di incredibile, mai avvenuto prima, nella storia dell’istruzione. Un evento drammatico, che possiamo ben definire epocale. Le scuole chiuse sono una ferita per tutti. Ma, anzitutto per voi, ragazzi; per i vostri insegnanti; per tutti coloro che, giorno per giorno, partecipano alla vita di queste comunità". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un intervento per "#maestri", nuovo programma di Rai Cultura in collaborazione con il ministero dell'Istruzione per #LaScuolaNonSiFerma, in onda oggi su Raitre.

"La scuola - ricorda il Capo dello Stato - non è soltanto il luogo dell’apprendimento. È la vostra dimensione sociale fondamentale, nella quale, assieme al sapere e alla conoscenza, cresce e si sviluppa -anche nella relazione con gli altri, con i compagni, con i vostri insegnanti- la personalità di ognuno di voi. Cioè quel che sarete nella vostra vita futura. È stato così per ciascuno di noi. Me lo ricordo anch’io, dopo tanto tempo".

"Per tutti, gli anni della scuola - continua Mattarella - restano un’esperienza decisiva: per quello che si apprende, per le amicizie che si fanno - tante dureranno per tutta la vita - per le persone che si incontrano, per quelli che riconosceremo, sempre, come i nostri maestri".

"Tutti voi - aggiunge il Capo dello Stato - rammenterete queste settimane di forzato isolamento, per ciò che la pandemia vi ha sottratto: le vostre classi, i compagni, i professori. In fondo, costretti a casa, avvertite –molti, forse, con sorpresa- che la scuola vi manca. Probabilmente, non avreste mai immaginato che poter uscire per andare a scuola costituisse un esercizio di libertà. Della vostra libertà".

"E' possibile anche che da questa esperienza, così dura e sofferta, si tragga un’occasione di crescita. Per riflettere tutti su ciò cui abbiamo dovuto, momentaneamente, rinunziare; e sul valore delle occasioni e dei gesti, apparentemente scontati, che in questo momento ci mancano. A cominciare dalle relazioni tra le persone", afferma ancora Mattarella, che prosegue: "Ma soprattutto per riflettere su ciò che dovrà, necessariamente, cambiare. Perché tutti ripetiamo che, dopo questa pandemia, il mondo non sarà più come prima: ma nessuno, davvero, può ancora dirci come sarà. Come sarà il mondo di domani dipenderà, in realtà, in larga misura da voi, studenti di oggi. Dalla vostra capacità di pensarlo, di progettarlo, di viverlo. Dal vostro impegno. Da come metterete a frutto i saperi e le conoscenze che oggi acquisite. Anche per questo - direi, particolarmente per questo - è importante continuare. Continuare a sentirsi e a essere studenti. Continuare a sentirsi parte, protagonista, della comunità educante".

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