Non si placano le polemiche
Non si placano le polemiche sul 'listino' ristretto di Giuseppe Conte, sottoposto al vaglio degli iscritti M5S nell'ambito delle parlamentarie online. Parlando a La Stampa, il leader pentastellato spiega: "Ho proposto una piccola squadra di 15 persone, ma non è questione di fedelissimi... Sono persone che possono contribuire a realizzare le nostre battaglie", prosegue l'ex premier, sottolineando come il listino servirà a garantire "un nucleo essenziale per una continuità d'azione". Sui social il senatore Danilo Toninelli però critica la decisione del presidente M5S e punge: "I listini bloccati lasciamoli alla Meloni o a Letta. Una candidata come Chiara Appendino merita di essere eletta perché ha preso più voti dagli iscritti grazie al suo eccellente lavoro da sindaca, non perché è blindata da una scelta che non ha nulla a che vedere con la democrazia diretta".
Continua a ribadire le sue perplessità anche l'avvocato dei ricorrenti M5S Lorenzo Borrè: "Dubito fortemente - dice il legale all'Adnkronos - che l'introduzione della categoria dei super candidati sia conforme alla disciplina dello statuto. La consultazione per la ratifica della proposta del super listino, che di sicuro ci sarà, perché i 'no' non hanno mai vinto in questi plebisciti, non ha la forza giuridica di derogare al principio di parità di diritti dei soci, in quanto sarebbe stata necessaria una preventiva modifica statutaria".
Per Borrè "è come se in una corsa automobilistica a un numero ristretto di piloti, scelti unilateralmente, fossero assegnate delle Ferrari mentre gli altri gareggiano alla guida di un go-kart, con la pressoché assoluta certezza che questi ultimi non potranno mai arrivare primi. Mi sembra forzato chiamare democratici questi proceduralismi, li chiamerei piuttosto 'ludi telematici'".
A far alzare più di un sopracciglio in queste ore è anche la presenza nel listino 'contiano' del notaio Alfonso Colucci, che all'interno del Movimento ricopre l'incarico di 'Organo di controllo': da statuto, questa figura ha tra i vari compiti anche quello di "vigilare" sul rispetto "delle deliberazioni degli Organi associativi" come l'Assemblea degli iscritti, che in queste ore è chiamata a eleggere i candidati alle politiche, tra cui figura lo stesso notaio. "Se a verificare il voto fosse lui sarebbe poco opportuno", attacca all'Adnkronos la deputata Azzurra Cancelleri, tra coloro che hanno dovuto rinunciare alla ricandidatura a causa della regola del doppio mandato. Fonti 5 Stelle smentiscono però le accuse di incompatibilità indirizzate a Colucci: la certificazione notarile delle votazioni, si sottolinea, viene svolta da un altro notaio, non da lui.