Il ministro interviene attraverso un comunicato dopo le polemiche: "Nessun disservizio, mai approfittato del mio ruolo". La nota delle Fs: "Fermata straordinaria non è evento eccezionale"
Dopo la bufera sul caso del treno e della fermata straordinaria per farlo scendere a Ciampino, il ministro Francesco Lollobrigida interviene attraverso un comunicato per spiegare le ragioni dell'episodio avvenuto ieri. La fermata, assicura il titolare del dicastero dell'Agricoltura, era "disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato".
“Anche oggi ho passato la giornata con studenti degli agrari a parlare del loro futuro, con i loro docenti capaci di trasmettere passione e amore per il territorio. Ieri a Caivano nell’istituto Morani ho incontrato molti di loro, che grazie alla scuola riscattano un territorio divenuto famoso per l’assenza dello Stato e il proliferare di episodi criminali. Grazie allo Stato, tornato a Caivano con le Istituzioni, le Forze dell’Ordine e tanti cittadini onesti ieri è stato restituito alla città un Parco Pubblico sottratto al degrado. Ero stato invitato ad inaugurarlo alla presenza di centinaia di uomini e donne in divisa, studenti delle scuole elementari fino alle superiori, associazioni e cittadini", scrive nel comunicato il ministro.
"Il treno che ho preso per arrivare, ho potuto scoprire solo dopo la partenza, aveva 100 minuti di ritardo e in pochi km ha effettuato diverse lunghe soste. Ho chiesto se fosse possibile scendere in una di queste, come anche altri passeggeri, ma le porte in assenza di passaggi per attraversare i binari non possono essere aperte. Il treno si è fermato a Ciampino, dove è stata effettuata una fermata straordinaria disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato. E come è avvenuto per diverse ragioni in moltissime altre occasioni per motivi che Trenitalia ha già spiegato. Ho continuato con l’auto di servizio, assegnatami per legge e alla quale, a inizio mandato mi hanno spiegato, non potevo rinunciare se non creando problemi di sicurezza pubblica".
"Dalle dichiarazioni formali dell’azienda - prosegue - la fermata di Ciampino non ha comportato alcun disservizio aggiuntivo o costi di nessun genere, neppure alcun rischio o ulteriore ritardo per nessuno. Si è trattata di una fermata straordinaria che, al ricorrere di casi straordinari, Trenitalia realizza abitualmente e che è stata annunciata e resa fruibile per tutti i passeggeri. Avrei potuto restare tranquillamente sul treno, come ho sempre fatto in occasione di ritardi ben più prolungati in passato, né ho mai approfittato del mio ruolo in alcuna occasione. Ho creduto e credo che la mia responsabilità fosse provare a garantire, senza violare alcuna legge o abusare del ruolo che ricopro, la mia presenza dove era stata richiesta e prevista. Per rispetto dei cittadini di Caivano soprattutto. L’unico privilegio che ho ricevuto è poter essere con loro, incontrare le persone che mi aspettavano, ringraziare i nostri uomini e donne in divisa e gli studenti. Piantare con loro l’albero della legalità dedicato al giudice Falcone al centro del Parco dimostrando che lo Stato c’è e non dà buche”.
L'effettuazione di una fermata straordinaria del treno come quella effettuata per far scendere il ministro Francesco Lollobrigida "non è un evento eccezionale e rientra nelle dinamiche dell’esercizio ferroviario". Lo spiega in una nota Fs Italiane ricordando che "negli ultimi sei mesi, nei servizi Frecce, vi sono stati 207 casi di fermate straordinarie per coincidenza/riprotezione dei clienti derivanti da gestione anormalità o circolazione perturbata"
"Le fermate straordinarie - continua la nota - sono valutate in funzione ai tempi di arrivo alla prima località di servizio utile e in relazione alla fermata per servizio commerciale. Nelle condizioni generali di trasporto, in conformità al regolamento europeo 782 del 2021, è indicato che, nel caso in cui l’arrivo alla destinazione finale sia previsto con un ritardo superiore a 60 minuti, qualora il viaggio non risulti più utile ai fini del programma originario di viaggio, il passeggero ha diritto al rientro al punto di partenza o ad altra località intermedia di sua scelta".
Quando sussistono particolari esigenze quali, ad esempio di emergenza, di ordine pubblico, ecc…, tale richiesta viene valutata caso per caso e, in relazione ai possibili impatti sulla circolazione e sui passeggeri, si dà o meno la concessione a procedere. In questo caso specifico, inoltre, la circostanza di effettuare una fermata straordinaria presso la stazione di Ciampino veniva comunicata a tutti i passeggeri a bordo treno tramite un annuncio audio. Il treno era stato deviato sulla linea Roma Napoli via Cassino per problemi sulla linea AV. Dopo la partenza è stato fermato a Casilina insieme ad altri treni per circa 27 minuti a causa di rallentamenti in linea dovuti ad un treno merci. A questo punto la sala operativa di Trenitalia ha richiesto al Centro di Coordinamento della Circolazione di RFI la fermata straordinaria presso la successiva stazione di Ciampino, all’altezza della quale il treno si trovava" conclude la nota.