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Le 3 carte di Mattarella

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20 aprile 2018 | 17.50
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Si ricomincia. Il giorno dopo il fallimento del secondo round di consultazioni dell'esploratrice azzurra Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si prende un paio di giorni di riflessione. La presidente del Senato ha spiegato che il confronto sviluppato nell'ambito del suo mandato esplorativo ha permesso di evidenziare "spunti di riflessione politica". Spunti che ora andranno approfonditi per trovare una soluzione al rebus governo.

Il quadro però continua a complicarsi. Il leader di FI Silvio Berlusconi oggi attacca duramente il M5S e apre al Pd, facendo infuriare il segretario della Lega Matteo Salvini, che esclude di dialogare con i dem e ribadisce di essere pronto a metterci la faccia in prima persona. I 5 Stelle chiariscono intanto di preferire il voto a un governo che tiri a campare. Mentre il Pd, rimasto alla finestra in questa fase, fa sapere di non essere disposto a fare la ruota di scorta di nessuno.

Una matassa difficile da sbrogliare per Mattarella tra veti incrociati, scambi di insulti e arroccamenti delle forze politiche in campo. Lunedì si conosceranno le decisioni del capo dello Stato sulle modalità con le quali procedere per arrivare alla formazione del nuovo governo. Gli scenari più probabili a questo punto sono tre: un nuovo mandato esplorativo, per il quale si fa insistentemente il nome del presidente della Camera Robeto Fico; un pre-incarico a un leader politico o l'individuazione di una personalità terza per la formazione di un governo istituzionale.

MANDATO ESPLORATIVO A FICO - Sfumata la possibilità di un'intesa tra centrodestra e M5S dopo il tentativo Casellati, il presidente della Repubblica potrebbe giocarsi la carta Fico per vagliare l'altro 'forno' e verificare la fattibilità di un accordo tra i 5 Stelle e il Pd. Una trattativa che potrebbe essere favorita proprio dalla presenza del presidente della Camera, personalità ben vista dall'ala dialogante dem. Per i 5 Stelle l'orizzonte resta però quello di Di Maio premier. La capogruppo M5S alla Camera Giulia Grillo, oggi su La7, ha bollato come "suggestiva" l'ipotesi di un pre-incarico a Fico, chiarendo poi che non esiste nessun veto da parte dei 5 Stelle su un eventuale mandato esplorativo al presidente della Camera.

PRE-INCARICO A SALVINI O DI MAIO - La palla potrebbe però passare anche a un presidente pre-incaricato che avrebbe il compito di verificare la possibilità di dare avvio alla formazione dell'esecutivo. Per sbloccare l'attuale stallo, Mattarella potrebbe optare per un pre-incarico a Salvini, in quanto leader della coalizione di centrodestra che ha raccolto più consensi. Ma a ricevere il preincarico potrebbe essere anche Di Maio, capo politico del partito che ha ottenuto più voti alle elezioni del 4 marzo.

GOVERNO ISTITUZIONALE - Se non si dovesse trovare una soluzione politica e le forze in campo non fossero in grado di esprimere una maggioranza per la formazione di un esecutivo, si aprirebbe la strada all'opzione di un governo istituzionale. A quel punto sarebbe necessario individuare una personalità terza per il ruolo di presidente del Consiglio. I nomi già circolano da diverse settimane. Nella rosa sembrerebbero esserci, tra gli altri, il presidente emerito della Consulta Giovanni Maria Flick, il giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese, l’economista Carlo Cottarelli, già commissario alla spending review, il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone e l'ex ministro della Giustizia Paola Severino.

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