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Giorgia Meloni: "Andrea Giambruno? Ha detto 'ragazze, state attente' come diceva mia madre"

La presidente del Consiglio: "Non dico a Giambruno cosa deve dire in tv"

Giorgia Meloni e Andrea Gianbruno
Giorgia Meloni e Andrea Gianbruno
07 settembre 2023 | 19.50
LETTURA: 2 minuti

"Non dico ad Andrea Giambruno cosa deve dire in tv. Penso che Andrea Giambruno abbia detto una cosa diversa da quella che è stata interpretata dai più. In quelle parole non leggo 'se tu giri in minigonna ti possono violentare', leggo una cosa simile a quella che mia madre mi diceva quando uscivo da ragazza: occhi aperti e testa sulle spalle". La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa oggi risponde così alle parole pronunciate in tv la scorsa settimana dal suo compagno, il giornalista Andrea Giambruno: su Rete 4, in una discussione articolata su episodi di cronaca e in particolare su casi di stupro, Giambruno ha detto "se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi".

"Purtroppo gli stupratori esistono, non bisogna abbassare la guardia. Il concetto di rimanere il più possibile presenti a sé stessi e fare del proprio meglio per non mettersi nella condizione di consentire a questi animali di fare quello che vorrebbero fare… Penso che questo sia un consiglio che molti genitori darebbero ai propri figli: occhi aperti e testa sulle spalle, non trovo nessuna giustificazione per chi stupra. Ragazze, state attente: questo ci vedo", la risposta di Meloni alla domanda.

La presidente del Consiglio, quindi, aggiunge: "Sono mesi che vengo chiamata in causa qualsiasi cosa dica Andrea Giambruno. Vorrei capire qual è la lettura che voi date del concetto di libertà di stampa. Per come la vedo io, un giornalista non dice in tv quello che pensa la moglie. La mia idea di libertà di stampa è questa: io non vengo chiamata in causa per le cose che un giornalista dice nell’esercizio della sua libera professione e che quel giornalista non viene attaccato nell’esercizio della sua professione perché vuole bene a me. Vi prego, per il futuro, di non chiedermi conto di quello che dichiara un giornalista nella libera espressione del suo operato. Non ritengo di dovergli dire cosa deve dire, non ritengo di poterlo fare perché credo nella libertà di stampa", dice rivolgendosi ai cronisti.

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