L'annuncio del leader di Azione a 'Mezz'ora in più': "Letta lo sapeva cosa sarebbe accaduto, lo avevo avvertito". Il segretario dem: "Calenda può allearsi solo con se stesso"
"Non intendo andare avanti con l'alleanza con il Pd. L'ho comunicato poco fa ad Enrico Letta. Sapeva ieri cosa sarebbe accaduto, lo avevo avvertito". Lo ha annunciato il leader d Azione Carlo Calenda ospite di 'Mezz'ora in più' di Lucia Annunziata, parlando dell'accordo sottoscritto martedì scorso da Azione con il Partito Democratico in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.
"A Letta - ha spiegato Calenda - ho detto che se avesse firmato un patto antitetico al nostro sarebbe stata una confusione totale, ieri ho avuto la sensazione di un Pd in mezzo e tante altre forze, che dovevano essere Bonelli e Fratoianni, poi si sono aggiunti Di Maio e altri. Dal momento successivo al nostro accordo hanno attaccato l'agenda Draghi, ci doveva essere una coerenza di linguaggio che è saltata subito". "A Letta avevo detto che non si poteva arrivare a bombardare l'agenda Draghi dal giorno dopo", dice con riferimento alle forze di sinistra.
"E' la decisione più sofferta che ho preso da quando ho cominciato a fare il politico. Ed è questo l'elemento che mi fa decidere, ho deciso di fare politica nel 2018 quando il Pd prese il minimo storico, e l'ho fatto per contrastare il populismo becero, pensavo che il Pd fosse l'unico argine, poi il Pd ha preso una strada differente". "Questa legislatura ha visto tutto il contrario di tutto, e due sono stati i punti di rottura, l'incapacità di trovare un nome diverso a Mattarella e l'ingnominia internazionale della caduta di Draghi", dice Calenda.
Secondo Calenda "l''Italia ha bisogno di un grande partito socialdemocratico e liberale. Allora ho fatto un negoziato con Enrico Letta, ho detto, 'cerchiamo di costruire una alternativa di governo, in fondo siamo simili, abbiamo la credibilità, facciamo un'Italia che non promette ma realizza'. Mano a mano che si andava avanti si aggiungevano pezzi che stonavano - ricorda Calenda - e ora io mi trovo a fianco di persone che hanno votato 55 volte la sfiducia a Draghi, hanno inquinato la politica italiana per 4 anni. Quindi mi sono perso, e due giorni fa sono andato da Enrico Letta e gli ho detto, 'guarda, rinuncio ai collegi, prendi tu il 90% e io il 10%, ma facciamo un'alleanza netta, e costruiamo una alternativa di governo'".
"Abbiamo iniziato con un’agenda precisa e abbiamo finito con una coalizione contraddittoria e non credibile. Sostituire i 5S con ex 5S e gente che ha votato la sfiducia a Draghi ed è contro la Nato è insensato. E doppi patti sono incomprensibili", ha scritto poi in un tweet.
"C'è delusione per Letta, non animosità. Letta ha fatto quello che hanno fatto tutti i leader dem prima di lui", ha detto ancora Calenda a Mezz'ora in più su Rai3 aggiungendo: "Solo mi aspettavo un pochino di più".
"Questa coalizione di sinistra è fatta per perdere, c'era l'opportunità di farne una per vincere, per questo eravamo disposti a cedere su tutto, anche i collegi, la scelta è stata fatta dal Pd", ha insistito.
C'è la possibilità di un ripensamento? "Non credo, Letta ormai questa scelta l'ha fatto netta, se poi domani cambia idea, per l'amor di Dio, ma non mi pare proprio che accadrà". "Letta lo sapeva ieri cosa sarebbe accaduto, lo avevo avvertito", ha quindi sottolineato.
Letta
"Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l'unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell'interesse dell'Italia", ha scritto su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta, commentando lo strappo di Carlo Calenda con i dem.