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D-Day Diciotti, Senato dice no

Il Senato ha approvato con 237 voti a favore e 61 contrari la relazione della Giunta delle immunità. Tre M5S chiedono processo per Salvini

(FOTOGRAMMA)
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20 marzo 2019 | 06.58
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Il Senato ha approvato con 237 voti a favore e 61 contrari la relazione della Giunta delle immunità con cui si proponeva di negare l'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini. E' stata la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati a proclamare l'esito del voto, terminato alle 19. I senatori presenti sono risultati 299, i votanti 298, nessun astenuto. La maggioranza assoluta dei componenti del Senato è di 161. "Oggi ho parlato da senatore e stasera i miei figli, guardando il telegiornale, hanno capito che il papà non è un delinquente" ha commentato Salvini nel corso della trasmissione 'Porta a Porta', in onda questa sera su Rai1.

TRE M5S VOTANO PER PROCESSO - Sono in tutto tre i senatori M5S, che hanno votato in dissenso dal gruppo, opponendosi con un no alla relazione della Giunta sull'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini: oltre a Paola Nugnes e Elena Fattori, anche Virginia La Mura ha votato contro. Non hanno partecipato alla votazione, perché in congedo o in missione, i pentastellati Vittoria Bogo Deledda, Elena Botto, Andrea Cioffi, Grazia D'Angelo, Barbara Lezzi, Matteo Mantero, Michela Montevecchi; per la Lega, risultavano in congedo o in missione Umberto Bossi, Erika Stefani.

PORTI CHIUSI - "Di solito parlo a braccio ma quando si tratta di un reato, quando si mette in dubbio che abbia abusato del mio potere, mettendo a rischio la sicurezza dei miei e vostri figli, scusate, ma mi emoziono" ha detto oggi in aula, prendendo la parola dal suo banco nel gruppo della Lega e interrompendo la lettura del discorso scritto. "Io sono per meno porti aperti, meno sbarchi, meno morti. Più che porti aperti, qualcuno era sostenitore di più cimiteri aperti" ha aggiunto il ministro dell'Interno. "Noi soccorriamo tutti e alla fine la nave ha attraccato. Non sarò mai il ministro che lascia morire in mare qualcuno senza muovere in dito: abbiamo soccorso, salvato e anche aperto un contenzioso".

IMMIGRAZIONE - "E' chiaro a tutti che quei giorni di permanenza in un porto sono serviti, nell'interesse pubblico italiano, a svegliare qualcuno che evidentemente stava dormendo" ha detto poi Salvini. "Il governo ha sviluppato misure e azioni per la lotta al contrasto dell'immigrazione clandestina e ringrazio i colleghi Cinque Stelle perché le cose si fanno in due evidentemente". E "non va sottovalutata - ha aggiunto il vicepremier - la possibilità che i flussi migratori siano veicolo per l'arrivo di soggetti infiltrati a scopo di azioni violente".

SEQUESTRO - "Per andare a processo dovrei dire una bugia", relativamente al fatto di non aver agito per interesse nazionale, ha detto Salvini, spiegando di non aver mai pensato "di dove intervenire per sequestro di persona" anche se "lo faccio volentieri perché da 9 mesi lavoro nell'interesse degli italiani". Difendendo l'operato suo e dell'esecutivo, Salvini ha concluso che "è stata un'iniziativa coerente con gli interessi pubblici del Paese con la quale abbiamo salvato migliaia di vite".

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