Il responsabile Economia del Pd promette "battaglia in Parlamento e nel Paese". "Sul salario minimo lavoreremo per unità opposizioni, come fatto con risoluzione unitaria sul Def"
"Che sia una provocazione lo abbiamo detto sin dal primo momento. Un decreto del Primo maggio che rende il lavoro ancora più insicuro e più precario, è una provocazione. Dietro c'è un'idea profondamente di destra. La combatteremo in Parlamento ma soprattutto nel Paese". Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd, interpellato dall'Adnkronos è nettamente critico sul decreto che il governo di accinge a varare nel Cdm di domani.
Senatore Misiani, cosa non va nel 'pacchetto lavoro' del governo Meloni? "Innanzitutto due misure permanenti che aggraveranno la precarietà del lavoro e le disuguaglianze. Parlo dell'allargamento della possibilità di ricorrere ai contratti a termini che è l'esatto contrario di quanto stanno facendo tanti altri Paesi europei, come la Spagna. E poi l'abolizione del reddito di cittadinanza che verrà sostituito da uno strumento che potrà contare su risorse molto inferiori, fino al 30% in meno di quanto era stato stanziato dal governo precedente".
C'è però il taglio del cuneo fiscale, una proposta che è anche del Pd... "Ma si tratta di un taglio limitato e a tempo del cuneo fiscale. Dietro a questo decreto c'è un'idea profondamente di destra che precarizza, rende ancora più insicuro il lavoro e colpevolizza i poveri anzichè combattere la povertà. "E' un'iniziativa molto di parte. Noi interpretiamo e promuoviamo una visione radicalmente diversa dalla loro del lavoro e della società. La contrasteremo con molto forza in Parlamento ma soprattutto nel Paese".
L'opposizione saprà unirsi per contrastare le politiche del governo Meloni? Magari a partire dal salario minimo? "Lavoreremo per l'unità con lo stesso spirito con cui abbiamo costruito, insieme a quasi tutte le opposizioni, la risoluzione unitaria sul Def che tra gli impegni prevede anche ai primissimi posti la tutela del potere di acquisto e l'introduzione del salario minimo legale salvaguardando la centralità della contrattazione collettiva nazionale".
Senatore Misiani, dice Renzi che visti gli accordi sulle nomine tra Conte e la maggioranza, se Meloni avrà difficoltà potrà trovare sostegno dai 5 Stelle. Condivide? "Mi sembra che sulle nomine, anche il Terzo Polo faccia accordi con la maggioranza... Chi è senza peccato scagli la prima pietra".