L'ex ministro Dc: "Confronto con lui era compito ineludibile, c’è da avere nostalgia"
"Una figura di grande rilievo nella storia della Democrazia Cristiana e anche nella storia del Paese. Ha avuto la responsabilità della guida della Dc nella fase quasi finale della storia del partito, a partire dai primi anni ’80, e ha tentato di guidare la Dc sulle vie del rinnovamento, riuscendo in parte, e dovendo sopportare lo scontro col tema reale delle alleanze che avevano assunto un valore rilevante, nel senso che non erano più alleanze con una forza esterna ma alleanza per immedesimazione. E qui si è chiusa l’esperienza della sua segreteria. Rimane comunque un capitolo importante della storia del Paese". Così all’Adnkronos l’ex ministro Dc Calogero Mannino ricorda Ciriaco De Mita.
"Ricordo l’uomo – aggiunge Mannino - molto intelligente, molto colto, dotato di capacità dialettiche notevolissime. Vorrei dire che nella storia della Dc il confronto con De Mita è stato non il rito ma il compito ineludibile di tutti i democratici cristiani, perché indubbiamente De Mita era un uomo che pensava, proponeva pensiero". "Di fronte alla morte – conclude Mannino – c’è soltanto da chinare il capo, da ricordarlo nella preghiera e per certi versi da avere nostalgia del lunghissimo tempo in cui il suo ruolo è stato un elemento di confronto per tutti".