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Ddl Zan, Senato dice no a pregiudiziali costituzionalità

Casellati convoca capigruppo e invita alla calma: "'Gli Europei li abbiamo già vinti, no clima da stadio". Ostellari: "Ddl bloccato in Commissione è falsa narrazione"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)
13 luglio 2021 | 17.29
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"Con 136 voti contrari, 124 a favore e 4 astenuti l'Aula del Senato ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità, avanzate da Lega e Fratelli d'Italia sul ddl Zan. Comunicato l'esito del voto, la presidente Casellati ha chiuso la seduta, con il ddl Zan che torma in Aula domattina per la discussione. “Giornata positiva. Il voto sulle pregiudiziali dimostra che anche al Senato c’è una maggioranza che può tranquillamente approvare il ddl Zan. Avanti per estendere tutele e diritti delle persone”. Così su Twitter la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.

Il voto è arrivato dopo un pomeriggio "incandescente".

Cosa è successo

"Sospendo l'Aula e convoco immediatamente la capigruppo", ha detto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, al termine di un primo giro di interventi dei senatori sul ddl Zan. La sospensione potrebbe servire anche a rasserenare gli animi, visto il clima acceso che in Aula ha visto contrapporsi le forze del centrodestra, che chiedono di cercare ancora una ipotesi di accordo per le modifiche al testo e Pd-Leu e M5S che chiedono di procedere con il ddl originario.

"Gli europei di calcio li abbiamo già vinti, non voglio un clima da stadio in quest'aula", aveva detto Casellati rivolgendosi all'aula del Senato dove l'intervento di Francesca Majorino dei 5 Stelle sul ddl Zan è stato interrotto più volte da schiamazzi e fischi. "C'è già un clima incandescente, decido io poi, ora stabilisco l'elenco degli interventi, avevo fatto bene a convocare la capigruppo. La decisione ultima la prendo io", ha sottolineato Casellati provando a tenere la calma in Aula. "Non c'è bisogno di urlare", ha detto rivolta a Pietro Grasso, che aveva alzato la voce accusando Ostellari di falsità. "La mia decisione era già presa, come emerge dalla nostra chat, ho già deciso", ha ribadito Casellati. "Non accetto - spiega - strumentalizzazioni".

"Abbiamo il dovere in conferenza dei capigruppo di verificare se c'è la possibilità di un percorso positivo da poter fare insieme", ha detto il capogruppo di Iv al Senato, Davide Faraone.

Martedì 20 luglio alle 12 scade il termine degli emendamenti sul ddl Zan", ha annunciato la presidente dei senatori Pd, Simona Malpezzi, al termine della capigruppo. La prossima settimana si dovranno fermare i lavori sul ddl Zan per l'approdo in Senato del dl Sostegni bis. "Ci sarà una capigruppo per stabilire la road map", si spiega al termine della capigruppo al Senato.

Ostellari

"Adesso andiamo in Aula, riferisco il lavoro fatto in questi mesi, cerco di raccontare le cose come sono, vediamo se c'è disponibilità a dialogo e modifiche" del ddl Zan, ha detto Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia del Senato, al termine della riunione dell'organismo da lui presieduto. "Da un punto di vista tecnico poi sarà il regolamento che ci dirà cosa possiamo fare". "Noi - sottolinea - vogliamo arrivare a un testo condiviso e votato". "Qualcuno narra che ddl sia stato bloccato per mesi in commissione, non è una narrazione reale", aggiunge poi. "E' trascorso oltre un anno alla Camera prima di arrivare all'ok alla legge", ricorda il leghista. "Al Senato - afferma - poi ci sono stati diversi disegni di legge che sono dovuti essere riassegnati, prima di essere congiunti".

"Dalle audizioni abbiamo compreso che ci sono motivi non ideologici" di critica alla legge "andate a leggere Flick e Mirabelli: si concentrano su art. 1, 4 e 7. Noi abbiamo aperto il dibattito", ha detto ancora Ostellari ricordando: "Abbiamo iniziato il 28 aprile scorso a lavorare in Commissione". "Poi sette sedute - aggiunge - sono state dedicate sette sessioni con settanta audizioni. Abbiamo sentito persone che non sono state sentite alla Camera". "In tutto sono meno di tre mesi di lavoro in Commissione".

Renzi

"Ora siamo a un passo, a un centimetro e io qui ragiono di politica: o fate di quest'aula un luogo in cui gli ultrà si confrontano e non si porta a casa il risultato, perché il passaggio dello scrutinio segreto è difficile ed è un rischio per tutti, o ci si assume la responsabilità politica di trovare un accordo che è a portata di mano, è a un passo". Così Matteo Renzi in aula al Senato.

Pallottoliere

Intanto, a pochi minuti dall'approdo del ddl al Senato erano stati fatti i conti sulle presenze. Secondo fonti parlamentari sarebbero 3 i senatori assenti nelle fila di Italia Viva e 1 del Pd. Mentre tra i 5 Stelle, gli assenti sarebbero 9. "Si tratta di assenze motivate da vaccini o malattie. Questo è il momento della nostra fascia di età prevalente", spiega una senatrice pentastellata.

Salvini

"Interventi puntuali e precisi su norme, norme di libertà, ma io voglio parlare per due minuti. Io chiedo di superare gli steccati ideologici, guardandoci in faccia". Così Matteo Salvini, intervenendo in Aula, al Senato. "Non credo che ci sia qualcuno in questa aula che discrimina in base al sesso, se c'è qualcuno è un cretino", aggiunge. "Prendiamocela con quei paesi al mondo che prevedono il carcere per gli omosessuali, non facciamo affari con paesi come l'Iran che mandano a morte gli omosessuali", ha detto ancora. "In un mese approviamo una norma di civiltà, tra Senato e Camera", ha affermato ancora. "Il reato deve essere chiaro, togliamo dal campo quello che divide e rischia di affossare il ddl Zan", ha sottolineato il leader della Lega. "Mettiamoci d'accordo e puniamo gli odiatori, chi discrimina in base all'orientamento sessuale, dopo il covid l'Italia sia un paese libero e tollerante".

Renzi

Sul ddl Zan "la posizione di chi vuole mettere bandierine non produce il risultato, se facciamo un passo in avanti e portiamo un testo nella direzione dello Scalfarotto, altrimenti si va al voto segreto che è una incognita". Così Matteo Renzi, intervenendo alla Camera, nel corso di una conferenza stampa per la presentazione del suo volume 'controcorrente' oggi in Senato. "Nel voto del calendario c'erano 11 voti di distanza - ricorda - nel voto segreto ne bastano sei e la legge muore, il mio suggerimento è ricordarsi che siamo parlamentari, se portiamo lo spirito di unità portiamo a casa la legge, altrimenti salta tutto".

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