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Ddl Zan, il dem: "Brividi se penso ad accordo Renzi-Salvini"

Il relatore della legge: "Voglio escludere che ci sia". Il leader leghista intanto insiste: "Via gender e censure. Accolto appello del Santo Padre, lo facciano anche Pd e M5S". Meloni presenta mozione

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06 luglio 2021 | 10.02
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Sul ddl Zan "voglio escludere che nelle parole di Renzi si celi un accordo con Salvini, ho i brividi all'idea che ci sia". Così il relatore della legge, il dem Alessandro Zan, ai microfoni di The Breakfast Club nel giorno del doppio round con il tavolo dei capigruppo in Senato sul ddl e poi il voto in Aula per la calendarizzazione.

"Una legge che tutela dai crimini d'odio non si può barattare con un accordo di potere. Renzi vuole essere protagonista di una mediazione, ma rischia di far saltare la legge. La destra invece vuole solo decapitarla. Paura che la legge non venga approvata? Intanto, andiamo in aula dalla commissione giustizia e incrociamo le dita. Poi leggiamo gli emendamenti dei partiti. Nel Pd ci sono dubbi e perplessità su alcuni punti, ma siamo compatti. Se Italia Viva vota compatta, in Senato ci sono i numeri", aggiunge il deputato dem.

Matteo Salvini intanto insiste: "Noi abbiamo accolto l'appello del Santo Padre, spero che lo facciano con responsabilità anche Pd e M5S, ad approvare subito una legge che punisca severamente le discriminazioni, togliendo - come chiedono anche femministe e associazioni gay - i due o tre articoli che sono critici: quindi un certo tipo di teoria gender nelle scuole coi bimbi di 6 anni e i reati di opinione, le censure e i bavagli per chi ha un'idea di famiglia", ha detto il leader della Lega ai microfoni di 'Radio anch'io'. Dem e grillini, ha aggiunto il segretario leghista, "si prendano loro la responsabilità di affossare il tema".

Intanto "Fratelli d'Italia ha presentato in Parlamento una mozione per impegnare il Governo ad andare in Europa per chiedere che la Ue condanni apertamente gli Stati che prevedono nei loro ordinamenti il reato di omosessualità e non stringa con loro accordi di cooperazione culturale. Sono ben 69 le Nazioni che, spesso in virtù dell'applicazione della legge coranica, prevedono pene variabili da un anno fino all'ergastolo e alla pena capitale. Vedremo in Parlamento come si esprimeranno i cosiddetti 'paladini dei diritti Lgbt', che oggi chiedono di censurare le leggi approvate da Stati sovrani solo perché governati da governi a loro lontani ma che finora sono rimasti in silenzio quando si parla di difendere gli omosessuali in queste Nazioni. Basta ipocrisia". Lo dichiara il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

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