L'ex senatore grillino: "Incubo peggiore si materializza". Il M5S "riuscirà a votare anche un governo tecnico"
"Dopo il Covid, il governo Draghi? Non col mio voto". Così l'ex senatore grillino Gianluigi Paragone, in un lungo video postato su Fb. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il professor Mario Draghi al Quirinale per conferire l'incarico finalizzato alla formazione di un governo di alto profilo.
"Quel che era l'incubo peggiore inizia a materializzarsi, il voto di rottura che aveva portato tantissimi italiani a votare M5S e Lega sta diventando la Legislatura che finisce con un senso e finisce nel senso opposto. La politica ha avuto paura di concretizzare qual che nel paese si andava materializzando, la volontà di rottura. Tutti saranno lì a portare in processione Mario Draghi, come avvenne con Monti. Io considero Draghi non una risorsa per il paese, ma come colui che cominciò a tradire il Paese", dice Paragone.
Draghi "serve adesso per dare il colpo di grazia all'Italia come l'abbiamo conosciuto. Draghi è quello del Britannia, quello delle privatizzazioni con cui abbiamo svenduto il paese. Ma ora vedremo le carte, si gioca a carte scoperte. E non vale appoggio esterno, ora è tempio di dividersi e dire da che parte si sta. E la forza più votata del Paese", dice Paragone senza nominare il M5S ma tirandolo in causa, "riuscirà a votare un governo sovranista, un governo europeista e ora riuscirà a votare anche un governo tecnico".