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Confronto tv Meloni-Letta, Agcom: "Non rispetta par condicio"

La posizione dell'Autorità in vista della trasmissione Porta a Porta del 22 settembre. Calenda: "Ora un confronto serio"

Confronto tv Meloni-Letta, Agcom:
24 agosto 2022 | 21.19
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Un unico confronto tv tra due soli leader - Giorgia Meloni e Enrico Letta - non rispetta la par condicio in vista delle elezioni politiche 2022 del 25 settembre. Ad affermarlo in una nota è l'Agcom in un comunicato al termine della riunione dell'Autorità a fronte di diverse segnalazioni ricevute in relazione alla preannunciata organizzazione della trasmissione Porta a Porta programmata per il 22 settembre, tra le quali quella del Presidente della Commissione di vigilanza Rai Barachini. Nel programma di Bruno Vespa, era previsto il confronto tra la leader di Fratelli d'Italia e il segretario del Pd.

"La programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, nonché le attività di comunicazione ad esso correlate, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione, essendo suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri".

CALENDA - "Bene Agcom! Abbiamo avuto ragione a sollevare la questione. Adesso si organizzi un confronto vero e serio, come si fa in tutti i paesi civili", twitta il leader di Azione, Carlo Calenda, che da giorni propone un confronto aperto a 4 leader e non ad una 'coppia'.

CONTE - "Lo avevamo detto, il confronto a lume di candela in Rai su cui si sono accordati Letta e Meloni non rispetta il diritto dei cittadini a essere correttamente informati. Non sono loro le uniche due alternative per l'Italia. La democrazia e il pluralismo sono una cosa seria", scrive su Twitter il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte.

PD - "La Delibera odierna dell’Agcom non vieta confronti a due ma format che prevedano un unico dibattito e le relative comunicazioni al pubblico. L’Agcom riconosce che l’attuale sistema elettorale misto, proporzionale e maggioritario, non prevede necessariamente un confronto tra i capi delle coalizioni e attribuisce alla responsabilità editoriale l’autonomia nella determinazione dei format". Così Antonio Nicita, candidato al Senato per il Partito democratico e già commissario Agcom.

"Appare dunque possibile avere confronti tra due leader, così come tra più leader - spiega - a condizione che tale format non si esaurisca in un unico confronto, ove sia prevista, dall’autonomia editoriale dell’emittente, un forma con partecipazione di due soli soggetti e una connessa unica comunicazione".

"Appare in conclusione compatibile con la delibera Agcom la possibilità di avere più occasioni di dibattito tra due o più leader politici, nel rispetto della par condicio e delle condizioni previste dalla L. 28/2000", conclude la nota.

LA DELIBERA - La delibera dell'Agcom, che è stata adottata a maggioranza con il voto contrario della commissaria Elisa Giomi, richiama le emittenti televisive e radiofoniche nazionali al rigoroso rispetto della parità di trattamento dei soggetti politici nei programmi di approfondimento concernenti la campagna elettorale per le prossime elezioni del 25 settembre.

Al fine di garantire l’applicazione di tale principio, le emittenti, si legge nella nota, "dovranno tener conto che l’attuale legge elettorale prevede un sistema misto (maggioritario e proporzionale) che, da un lato, per cinque ottavi, prevede l’assegnazione dei seggi in collegi plurinominali in base ad un criterio proporzionale fondato sullo scrutinio di lista, dall’altro consente alle medesime liste di presentarsi (o meno) in coalizione per concorrere all’assegnazione dei rimanenti tre ottavi dei seggi in collegi uninominali in base ad un sistema maggioritario. Tale legge non prevede altresì l’individuazione di un capo della coalizione (laddove invece impone alle liste di indicare il relativo capo politico), né postula necessariamente che l’esito delle elezioni venga determinato dal confronto tra due liste o tra due coalizioni".

Pertanto, sottolinea l'Agcom, "l’interpretazione della disciplina sulla par condicio, come risulta dal combinato delle disposizioni della delibera n. 299/22/Cons e di quelle del provvedimento del 2 agosto 2022 della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, deve necessariamente conformarsi a tale impostazione, secondo quanto espressamente previsto dalla legge, e in questo senso sono i precedenti dell’Autorità relativi alla scorsa tornata elettorale".

Fermo restando quanto stabilito dalla citata delibera dell’Autorità in materia di confronto fra le forze politiche (e in particolare dall’art. 7, comma 10), sottolinea l'Autorità, "la programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, nonché le attività di comunicazione ad esso correlate, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione, essendo suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri. Alla luce del quadro normativo e regolamentare sopra richiamato, inoltre, la definizione delle modalità di eventuali confronti fra esponenti politici non può essere rimessa agli esponenti politici medesimi, rientrando, tale definizione, nella responsabilità editoriale dei direttori responsabili dei programmi".

L’Autorità, si legge ancora, "ha pertanto ritenuto, in vista della seconda fase della campagna elettorale e al fine di fornire indicazioni a tutti i soggetti interessati, di rivolgere un richiamo a tutte le emittenti televisive e radiofoniche nazionali affinché, all’interno dei programmi di approfondimento informativo in cui sono previsti confronti politici, provvedano, nel rispetto della propria autonomia editoriale, ad assicurare un rigoroso ed effettivo rispetto delle condizioni di parità di trattamento, al fine di garantire all’elettorato una rappresentazione completa e imparziale delle diverse proposte politiche in vista del voto".

"L’Autorità, nel rispetto dell’autonomia editoriale delle singole emittenti, vigilerà sulla programmazione televisiva e radiofonica, secondo le proprie prerogative, al fine di garantire l’effettività dei principi della parità di trattamento e della correttezza dell’informazione", sottolinea l'Agcom.

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