Il presidente del partito guidato da Carlo Calenda: "Se vuole governare noi ci siamo, se vuole vincere faccia pure l'ammucchiata. Il risultato di Roma non un episodio ora organizzare l'area"
"Siamo molto soddisfatti. Sono risultati che credo i nostri avversari non si aspettavano. Avevano anche ironizzato. Ecco, servirebbe anche un po' più di rispetto quando si parla". Matteo Richetti, senatore e presidente di Azione, parla così all'Adnkronos della 'sorpresa' del polo riformista alle amministrative. Il risultato di Palermo con Fabrizio Ferrandelli, quello di Parma con Dario Costi, di Americo Di Benedetto a L'Aquila.
Senatore Richetti, Carlo Calenda parla di un'area tra il 12 il 25%. Insomma, è nato il terzo polo? "C'è un polo riformista. I risultati di queste amministrative sono in continuità con quello di Calenda a Roma. Abbiamo sperimentato la stessa opzione fuori dai due poli in alcune città e abbiamo dimostrato che quello di Roma non è stato un risultato episodico. Ora la vera sfida è organizzare quest'area".
Ma quanto vale il polo riformista? "Difficile dirlo. Come si fa a tradurre il 12-13% di Costi a Parma? O il 23 e passa per Di Benedetto a L'Aquila? Noi abbiamo messo in campo proposte fortemente civiche. Poi certo i partiti nazionali di riferimento siamo stati noi e Più Europa. In campo non c'erano altri".
"Il voto complessivo delle nostre liste 'pulite' sta sul 6-7% ma questi candidati, autonomi da entrambi i poli tradizionali, sono tutti sopra le due cifre. Questo è il dato interessante e di qui, attorno a questi laboratori locali, va costruito un link nazionale propedeutico a preparare le elezioni politiche con un'offerta autonoma rispetto alla destra e al campo largo, che non so se da domani si potrà ancora chiamare così...".
Richetti, un polo riformista autonomo e non alleato con il centrosinistra non rischia di consegnare il Paese alla destra alle prossime politiche? "Non è possibile però che l'unica argomentazione sia 'altrimenti vince la destra'. Io mi sono anche un po' stancato. Mai che ci fosse una proposta concreta, ma che ti dicano di fare una cosa concreta assieme. Tutto si riduce sempre al 'ma così fate vincere la destra'....".
"Io giro la domanda al Pd: volete governare o volete vincere? Perchè se volete governare, noi ci siamo. Se volete solo provare a vincere, allora fate le ammucchiate con tutto e il contrario di tutto. Non è che il Pd può caricare su di noi la responsabilità se poi questo campo largo non riesce a sciogliere nessun nodo: siete garantisti o state con Bonafede? Siete per il termovalorizzatore o no? Siete per la Tap o con la Lezzi? E' il Pd che deve decidere".