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Gregoretti, sentito Conte. Il gup: "Nel governo decisioni corali"

Il premier dimissionario è stato ascoltato dal gup di Catania come persona informata sui fatti. Il leader della Lega Matteo Salvini: "Emerge che ho difeso l'Italia e gli italiani da ministro"

(Fotogramma)
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28 gennaio 2021 | 11.09
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Il premier Giuseppe Conte "ha risposto a tutte le domande, nessuna titubanza, ha risposto anche a domande estremamente generiche. Era molto tranquillo, credo rappresenti molto bene il Paese, mi ha fatto davvero un'ottima impressione". A dirlo il gup di Catania Nunzio Sarpietro, dopo aver ascoltato come persona informata sui fatti il premier Giuseppe Conte sul caso Gregoretti in cui l'ex ministro Salvini è accusato di sequestro di persona e abuso di ufficio. Nella corrispondenza via mail tra il premier Giuseppe Conte e l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini "c'è un indirizzo politico che il ministro dell'Interno esegue".

"L'avvocato Bongiorno", aggiunge il gup, "ha insistito sulla posizione del presidente del Consiglio in relazione alla politica generale di ricollocamento" dei migranti.

"Sono molto soddisfatto, emerge che ho difeso l'Italia e gli italiani da ministro" ha commentato Matteo Salvini. "Ringrazio - aggiunge .- il giudice che ho trovato sulla mia strada, perché nei giorni dei Palamara, che svelano il volto della magistratura più politicizzata, ho trovato un giudice che ha letto, compreso e capito". "Quando noi faremo la riforma della giustizia potremo contare sul contributo di tanti magistrati e uomini di legge perbene", ha concluso il leader della Lega.

La difesa di Salvini

Matteo Salvini ha tutelato l’interesse nazionale e ha agito in linea con la politica governativa ribadita oggi da Giuseppe Conte. È quanto dice la difesa dell’allora ministro dell’Interno dopo l’udienza preliminare per il caso Gregoretti. Questa mattina è stato esaminato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: il premier ha confermato di essere “stato protagonista” nella politica della redistribuzione prima degli sbarchi. Gli avvocati di Salvini si sono basati anche su nuovi documenti ottenuti dopo la precedente udienza di Catania e che - a loro giudizio - confermano che Salvini operò in linea con la politica governativa: il ministro si opponeva in attesa della redistribuzione dei migranti. Una prassi, ricorda la difesa di Salvini, proseguita anche con il governo giallorosso.

Nel corso dell’esame di Conte, i legali hanno evidenziato un altro aspetto: il premier aveva scritto a Salvini per sollecitare lo sbarco dei minori a bordo della Open Arms (episodio successivo alla Gregoretti, ma consumato negli ultimi giorni del Conte 1) senza fare cenno ai maggiorenni e senza aver mai preso iniziative simili in precedenza. L’ennesima dimostrazione, secondo la difesa dell’allora ministro, della piena consapevolezza e condivisione del governo. A questo si aggiunge una lettera aperta di Conte, ricordata in udienza dall’avvocato Giulia Bongiorno, che sul Corriere della Sera ribadiva implicitamente di non avere mai voluto fare sbarcare i migranti maggiorenni.

La parte civile

"La decisione di non autorizzare lo sbarco della nave Gregoretti nel luglio del 2019 fu presa in assoluta autonomia da Matteo Salvini" hanno detto i legali di parte civile del procedimento a carico dell'ex ministro Matteo Salvini. Dopo l'udienza preliminare di oggi gli avvocati Daniela Ciancimino, di Legambiente, Antonio Ferroleto di Arci nazionale e Corrado Giuliano dell'associazione AccogliRete e Massimo Ferrante che rappresenta una famiglia di migranti hanno fatto una conferenza stampa alla Camera. Presente anche la deputata Rossella Muroni di Leu.

"Chiediamo che venga fatta giustizia per questi migranti naufraghi - dice Daniela Ciancimino - sono persone che vengono da paesi dal'africa in cui ci sono violenze e guerre". "Il Presidente Giuseppe Conte - dice l'avvocato Antonio Ferroleto di Arci - ma anche l'ex ministro Toninelli hanno tracciato una linea molto chiara del programma politico del governo che comportava una serie di iniziative". Per i legali "la decisione di non fare sbarcare gli oltre 130 migranti dalla Gregoretti fu un atto amministrativo e non politico".

E ancora: "Conte ha detto oggi che non è mai stato coinvolto in modo diretto sull'assegnazione del Pos". Per le parti civili "la linea difensiva è adesso di scrollare le responsabilità personali di Salvini, quando sappiamo che dal punto di vista della propaganda lui si assegnava tutti i poteri. In quei mesi era nel delirio di onnipotenza, invece in questi mesi si c'è il tentativo di scagionarlo o di chiamare in correità altri ministri".

"Il premier Conte - hanno detto i legali di parte civile - ha detto che neppure nelle riunioni informali tra ministri che erano Toninelli ma anche il ministro degli Esteri, non si era mai parlato di come gestire in concreto la fase dello sbarco che metteva capo a una decisione del ministro dell'Interno".

E ancora: "La decisione sullo sbarco e il trattenimento delle navi che avevano già ottenuto il pos con a bordo i migranti è stata presa da Matteo Salvini". "Queste persone si sono trovare a rimanere trattenute senza alcun motivo, potevano essere spostati negli hotspot".

"La testimonianza del premier Conte è stata molto lunga nella quale il premier ha risposto a tutte le domande che sono state formulate dal giudice e che sono state formulate anche dalle parti civili".

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