Comincia subito con una polemica tra Roberto Giachetti e Virginia Raggi il confronto tra i due candidati sindaco di Roma in onda su SkyTg24. Rispondendo a una domanda su come i candidati hanno intenzione di rinegoziare il debito, Giachetti dopo la risposta della Raggi attacca. "Innanzitutto - dice il candidato del centrosinistra - scoprire che da una trasmissione all'altra la Raggi cambia opinione è utile anche per gli ascoltatori e i telespettatori di Roma. Nel senso che in un'altra trasmissione aveva detto che una parte del debito non intendeva pagarlo, il che significa il default per la città".
Non si fa attendere la replica della Raggi che approfittando della domanda successiva sulle tasse afferma: "E' curioso vedere come Giachetti cambi idea da una trasmissione all'altra, visto che fino ad adesso abbiamo assistito a promesse di tagli sulle tasse".
Raggi e Giachetti sono d'accordo sul tema della tassa sugli immobili della Chiesa. "Noi siamo stati i primi a denunciare il fatto che gli immobili nei quali si esercitavano attività commerciali non pagavano l'Ici e siamo stati i primi a denunciare questa situazione alle amministrazioni Marino e Tronca. Marino e il Pd sono stati sordi - dice la candidata M5S - E' lo stesso Papa Francesco che ha dichiarato che è etico, giusto e morale che dove si svolgono attività commerciali si paghino le tasse".
"Quello che è certo è che c'è un decreto fatto da Monti che dice in modo del tutto evidente chi deve pagare e cosa deve pagare - risponde Giachetti - Per quanto mi riguarda la Chiesa sta al livello di qualunque altra associazione o onlus, ciò che è commerciale si paga, per ciò che invece è assistenza sociale, lì come per tante onlus, c'è l'esenzione".
Scintille alla domanda sulle Olimpiadi. "Se dovessi diventare sindaco, sarò io stessa a indire un referendum consultivo e sarà interessante vedere cosa farà Giachetti", dice Raggi ribadendo che le Olimpiadi non sono "una priorità".
"Bisognerebbe spiegare a Raggi che c'è una procedura democratica, il referendum lo decidono i cittadini e si raccolgono le firme", replica Giachetti spiegando che in caso di consultazione voterà sì. "Un sindaco - ribatte Raggi - non può basare il proprio programma di governo e sviluppo della città sulla base di un evento futuro e incerto" come le Olimpiadi. Giachetti a sua volta replica che le "Olimpiadi non sono in contraddizione con ciò che Roma deve fare da subito".
Nel corso del confronto Giachetti spiega poi che "sul tema degli appalti e su quello dell'asfaltamento della città, tra le competenze che terrò come sindaco terrò i lavori pubblici che affiderò ad Alfonso Sabella".
Raggi da parte sua fa sapere che "la squadra sarà rivelata tra domani e venerdì. La stiamo completando, è fondamentale avere dei nomi di livello". "Voglio selezionare io tutte le persone dopo una scrematura dei curricula fatta con il mio staff romano - continua - La squadra sta venendo fuori in maniera molto bella, sono tutti pronti a collaborare". Top secret per ora i nomi dei 'papabili': "Molti professionisti mi hanno chiesto riservatezza".
Giachetti parla anche di Marco Pannella: "Meriterebbe una strada dedicata a lui a Roma".
Mentre sulla possibile titolazione di una strada nella capitale Raggi risponde: "Chiederemo ai cittadini con un referendum a chi intitolare una strada a Roma".
Virginia Raggi inciampa su una domanda sulla corrispondenza tra vecchi e nuovi municipi. Quando il giornalista indica l'ex municipio 16esimo la Raggi risponde che è l'11esimo, mentre in realtà si tratta del 12esimo. Un lungo no si leva tra i presenti. A Giachetti è invece indicato l'ex Municipio XIX. "Dovrebbe essere il 14esimo", dice, rispondendo correttamente.
Appelli finali. "Mi sono candidato in un momento difficile e sono stato anche un po' denigrato - afferma Giachetti - Quando si pensa di amministrare una città straordinaria e complessa come Roma anche la persona più esperta, più brava e con più esperienza ha le mani che gli tremano. Roma è una città complessa, che ha bisogno di essere tirata su".
"Ho girato tanto, c'è tanta rabbia, e so che è rivolta anche alle responsabilità che la nostra parte politica ha avuto - aggiunge - Io penso che bisogna guardare al futuro perché con la rabbia non si va da nessuna parte. Adesso dobbiamo immaginare come disegnare la Roma dei prossimi anni".
"Ci impegniamo per far cambiare verso a questa città e società che per troppi anni è stata dimenticata - dice Raggi nel suo appello finale - Si deve iniziare ad aggredire sprechi e privilegi e ciò lo può fare solo una forza politica che ha le mani libere, pulite e non ha finanziatori occulti".