Dalla Lega a Italia Viva, richiesta di chiarimenti - ma anche di dimissioni - per il presidente della Commissione Antimafia
Il blitz di Nicola Morra al centro vaccini dell'Asp di Cosenza agita il mondo politico italiano che ora chiede chiarimenti e, in qualche caso, le dimissioni del presidente della Commissione Antimafia. E' il caso del leader della Lega Matteo Salvini, che dice lapidario: "Morra si dimetta, da tutto. Solidarietà ai medici colpiti". Così quindi all’Adnkronos il leghista Gianni Tonelli, segretario della Commissione parlamentare Antimafia, a proposito delle polemiche: "Il presidente Morra ormai ci ha abituati alle sue intemperanze e a volte ai suoi interventi che è un eufemismo definire inopportuni. Il ruolo che ha, tra l’altro, impone soprattutto equilibrio, impone terzietà, impone caratteristiche che sembrano sempre più carenti nella persona di Morra. Se penso che la battaglia del M5S era stata proprio contro queste devianze o privilegi di casta…ma più vado avanti e più scopro che il corso è di gran lunga peggiore di quello precedente. Perciò mi associo all’invito del nostro segretario federale, bisogna che Morra cominci a fare delle valutazioni sulle dimissioni, bisogna che provi a guardarsi allo specchio per comprendere".
"Anche in Commissione Antimafia Morra da collante si sta trasformando in elemento fortemente divisivo – aggiunge Tonelli -, bisognerebbe tenere fuori le diatribe politiche a favore di un ambiente in cui regnano armonia, collaborazione ed equilibrio, e invece coi suoi comportamenti Morra sta creando l’effetto esattamente contrario".
"Al di là delle sue ragioni, giuste o sbagliate, non entro nel merito, non voglio sapere se i parenti di Morra dovevano essere o meno vaccinati, se doveva essere lui la persona titolata a rivendicare le ragioni dei suoi parenti, ma faccio notare -conclude- che di fatto Morra, rispetto alla questione Jole Santelli, rispetto alle questioni politiche che lo hanno visto in dissenso con il suo Movimento, rispetto a quest’ultima vicenda, si mostra sempre più come elemento divisivo".
Per gli elementi che si hanno e che abbiamo letto, questo è un nuovo episodio che, come altri in passato, non aiuta la credibilità della Commissione Antimafia che, soprattutto in un momento come questo, di rischi di penetrazione delle mafie nell’economia, ha un importante ruolo da svolgere", commenta all’Adnkronos Walter Verini (Pd), componente della commissione parlamentare Antimafia.
Per la dem Pina Picierno, "la Calabria merita attenzione e rispetto sui ritardi vaccinali. Ma entrambe queste cose sono state totalmente disattese dal comportamento inqualificabile del senatore Morra nonché presidente dell’antimafia. Minacciare il direttore della Asl di Cosenza solo perché i propri parenti non sono stati vaccinati offende le istituzioni e tutti i calabresi per bene che pur avendone diritto sono ancora in attesa della propria dose". "La questione vaccini è seria e non deve diventare una nuova parentopoli dove a esser vaccinati sono gli amici e i parenti degli amici. Credo che il presidente Morra debba chiedere immediatamente scusa ai calabresi e la regione male amministrata dalla destra si metta subito al lavoro per garantire a chi ne ha diritto la copertura vaccinale che merita”, conclude.
"Secondo quanto riportano alcune testate - il commento su Facebook del presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni - , il Presidente della commissione Antimafia Morra, lo stesso che non molto tempo fa insultò vergognosamente la memoria di Jole Santelli, si sarebbe presentato con la scorta negli uffici della centrale operativa territoriale dell'azienda sanitaria di Cosenza lamentandosi che alcuni suoi parenti non sarebbero ancora stati vaccinati. Per la stampa, a questo si sarebbero aggiunte offese di Morra al personale sanitario e richieste di identificazioni da parte della scorta nei confronti dei medici presenti. Una persona avrebbe avuto anche un malore a seguito del blitz. Andremo fino in fondo a questa vicenda e se tutto ciò corrispondesse al vero Morra farebbe bene a dimettersi immediatamente: un comportamento del genere è inaccettabile e indegno per qualsiasi rappresentante delle Istituzioni, figuriamoci per il Presidente della commissione Antimafia".
"Solidarietà ai medici calabresi che gestiscono le prenotazioni vaccinali di Cosenza vittime di una gravissima aggressione da parte del senatore grillino Morra, ancora indegnamente presidente della Commissione antimafia nonostante i continui scandali di cui è protagonista. Solo nei regimi militari un rappresentante dello Stato si permette di fare irruzione in un centro medico facendo identificare dalla sua scorta (armata?) il personale presente ‘colpevole’ di non aver prestato sufficiente attenzione ai parenti del potente di turno. Nell’ignobile comportamento di Morra si ravvisano diverse ipotesi di reato: interruzione di pubblico servizio, minacce, abuso d’ufficio, uso improprio della scorta assegnata, violazione della privacy (avendo preteso di visionare l’elenco delle persone prenotate). Al governo dei migliori e ai suoi parlamentari è tutto consentito? La maggioranza di governo chiuderà gli occhi anche questa volta? Fratelli d’Italia non resterà in silenzio davanti a questa deriva anti-democratica e liberticida”, la dichiarazione del senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari.
“In giro per l’Italia c’è un senatore grillino in pieno delirio di onnipotenza che usa la sua scorta come fosse un bastone per intimidire gli italiani. Si chiama Nicola Morra e l’ultimo episodio di cui si è reso protagonista in una Asl di Calabria è solo l’ennesimo di una lunga serie di dichiarazioni e comportamenti vergognosi tenuti negli anni”, quanto afferma l’europarlamentare di FDI-ECR, Nicola Procaccini. “Stavolta a rendere ancora più indegno il comportamento, c’è il fatto che il campione del moralismo a 5 Stelle ha aggredito il personale sanitario perché non aveva ancora vaccinato due suoi parenti. Cosa altro deve fare Morra affinché ci si renda conto che non può fare il presidente della Commissione Antimafia? Un ruolo così delicato richiederebbe equilibrio, competenza e prudenza. Tre qualità di cui Morra non sembra proprio essere dotato. Ed è un eufemismo. Così come chiedere per l’ennesima volta le sue dimissioni è il minimo che si possa fare”.
Dura anche Italia Viva. "Dal Parlamento che doveva essere aperto come una scatoletta di tonno a 'Lei non sa chi sono io!'. E' l'ultima giravolta è di Nicola Morra, senatore anti-casta, eletto con i 5 Stelle. Morra, che è stato eletto per cancellare i privilegi, irrompe con la scorta in un ufficio pubblico urlando perché qualche suo familiare non ha avuto quello che chiedeva. Vedremo quale giustificazione tirerà fuori questa volta ma chissà cosa avrebbe sentenziato il tribunale dei clic di Morra qualche anno fa leggendo un racconto del genere...", scrive su Facebook il presidente di Iv, Ettore Rosato.
"È necessario che il Senatore #Morra chiarisca al più presto questa triste vicenda. Nel rispetto dell’istituzione che rappresenta, di chi da mesi è in prima linea e soprattutto di chi del vaccino avrebbe davvero urgente bisogno", aggiunge su Twitter l'Iv Gennaro Migliore, seguito dal collega deputato Luciano Nobili: "#Scanzi salta la fila per vaccinarsi prima. #Morra non vuole essere da meno. E per far vaccinare i parenti fa il blitz nella ASL utilizzando addirittura gli agenti di scorta. Questa è l’Italia dell’uno vale uno, dei populisti, dell’o-ne-stà, del #M5S. Pensateci la prossima volta".
"Anche se ritiene che i suoi parenti siano gli unici ottuagenari calabresi che ancora non hanno ricevuto il vaccino, non si capisce come il senatore Morra abbia potuto pensare di irrompere, con metodi poco urbani e facendosi forte del suo ruolo, negli uffici del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza per lamentarsi dell’accaduto. I parlamentari non dovrebbero occuparsi dei problemi di tutti? O Morra crede che ad averlo eletto sia solo la sua famiglia?". Lo domanda Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera. "Esprimiamo solidarietà al personale sanitario per l’intimidazione subita, e anche agli agenti della scorta del presidente della Commissione Antimafia, costretti - loro malgrado - a identificare medici e infermieri dell’Asp di Cosenza. Morra dovrebbe chiedere pubblicamente scusa e, finalmente, lasciare un ruolo per il quale ha dimostrato in più occasioni di non essere adeguato”, conclude Occhiuto.