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Il tailoring ruggente di Feben

"Voglio che la donna si senta un'opera d'arte" dice la stilista di origine etiope, supportata da Dolce&Gabbana, che manda in scena una collezione sartoriale tra animalier, texture cocoon e sensualità

L'uscita finale della collezione Feben
L'uscita finale della collezione Feben
25 febbraio 2024 | 11.37
LETTURA: 2 minuti

Sfila tra il ruggito dei motori ad alta velocità e i marmi dello spazio di via Broggi, Feben, nuova guest designer di Dolce&Gabbana per questa stagione. La stilista, fedele alla sua origine etiope e al suo spirito spontaneo, viene dalla scena della moda londinese, dove si è laureata alla Central Saint Martin nel 2020. “La creatività di Feben è energica, vitale e sensuale - dicono Domenico Dolce e Stefano Gabbana -. Ci piace molto il suo approccio autentico e votato al fatto a mano: le sue collaborazioni con artigiani provenienti da tutto il mondo ci hanno convinto a supportare il suo lavoro".

La collezione si sviluppa seguendo il concetto di tailoring e spazia da abiti aderenti con gonne composte di frange di tessuto intrecciate, completi scultura e bracciali metallici stretti sulla caviglia e ancora strutture a corsetto che emergono sulle gonne, davvero molto interessanti. Non manca un tocco animalier, come le strisce tigrate spalmate sui long dress e le texture fatte a mano che incontrano le curve abbondanti di ampi piumini puffer.

"Sono molto legata alle stampe animalier degli anni '90 - racconta Feben - per me è molto Dolce&Gabbana. Volevo che la collezione fosse super autentica, con il mio tipo di tessuti: il mio vestito Twist (un abito goffrato, ndr) è creato con il velluto riccio. Sono una donna formosa e si questo vestito si adatta a dimensioni diverse. E' un aspetto davvero importante, perché è difficile trovare pezzi interessanti e far sentire tutti a proprio agio. Voglio che una donna che indossa Feben si senta un’opera d’arte".

La collezione è stata sviluppata negli atelier di Dolce&Gabbana, nel suo studio di Londra e in Ghana, dove Feben ha lavorato a lungo con gli artigiani di Accra, in Ghana, che hanno realizzato le perline di plastica riciclata nella collezione, decorando pantaloni, gioielli e borse. “La sostenibilità dovrebbe significare che possiamo cambiare il sistema moda" dice la stilista, che ha intitolato la collezione 'Speed'. "Stavo pensando a quanto velocemente devi fare una collezione - racconta Feben - Potresti usare il nastro adesivo se hai molto con te. È brutto, lo so, ma ho pensato, 'devo trovarci qualcosa di bello'".

L'ispirazione è partita da lì, dal concetto di nastro adesivo, e poi si è rafforzata quando la stilista si è immersa nel mondo dell'artista tedesca Isa Genzken, che si divertiva a realizzare strisce di nastro adesivo colorate. A rafforzare il concetto di abiti per tutti i corpi, sono le modelle bellissime che sfilano in passerella, capitanate dalla supertop Ashley Graham, simbolo assoluto della bellezza inclusiva. (di Federica Mochi)

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