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Ieg, al via corsi Scuola di alta formazione per transizione ecologica

Ieg, al via corsi Scuola di alta formazione per transizione ecologica
26 novembre 2021 | 17.54
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“E’ un progetto che nasce circa due anni fa, prende le mosse da Ecomondo, manifestazione che ha in sé sia una parte commerciale sia una nutrita parte culturale ed educativa. E nasce proprio per dare un valore anche al di fuori di quelle che sono le quattro giornate di manifestazione, per creare le condizioni di una nuova cultura della sostenibilità e dell’economia circolare. Quindi abbiamo utilizzato il grande volano del Next Generation Eu, questo straordinario piano che l’Europa ha messo a disposizione per decarbonizzare il nostro pianeta, per trasformare i nostri modelli culturali ma soprattutto economici e produttivi. E nasce con l’intenzione di riqualificare tutte quelle competenze che all’interno delle aziende possono fare la differenza”. Così Alessandra Astolfi, Group brand manager di Ieg-Italian Exhibition Group, illustra ad Adnkronos/Labitalia le finalità della Scuola di alta formazione per la transizione ecologica, in occasione della partenza dei corsi.

Un progetto nato da un accordo triennale firmato da Ieg con l’Università di Bologna per collaborare in maniera strutturata sul tema dell’economia circolare. La Scuola di alta formazione per la transizione ecologica, rivolta a imprese, enti e associazioni, è diretta dall’Università di Bologna, in collaborazione con Rete Ambiente. “I partner - ricorda - sono innanzitutto l’Università di Bologna, un grande ateneo con una storia importante con il quale c’è un rapporto pluridecennale, con cui abbiamo definito le linee guida e i percorsi della Scuola di alta formazione. Poi ci siamo avvalsi della collaborazione di Rete Ambiente, soprattutto per la parte tecnica, e abbiamo chiamato insieme a noi un gruppo di professionisti che fanno parte dell’advisory board, che sono il Mite, la Commissione europea e una serie di altri interlocutori importanti, governativi e non, come ad esempio l’Ispra”.

“Oltre a questi partner più istituzionali - aggiunge - abbiamo anche dei sostenitori che sono delle imprese che fin dalla nascita di Ecomondo hanno supportato tutta l’innovazione del nostro percorso di 25 anni. Quindi abbiamo insieme a noi un gruppo di persone che credono in questo progetto e soprattutto che credono nell’importanza delle competenze per trasformare il nostro traguardo in un traguardo veramente sostenibile, che non sono parole ma sono fatti”.

L’iniziativa è strategica, nell’ottica della rivoluzione sostenibile del business che attraverserà sempre più a fondo l’economia del Paese, ed è rivolta a tutti i professionisti impegnati nell’innovazione dell’economia circolare, a partire da manager e dirigenti, fino ad amministratori, tecnici, consulenti, operatori. “Il nostro obiettivo - spiega Astolfi - è di dare veramente una mano e un valore aggiunto alla trasformazione che le imprese stanno vivendo. In questo momento, ci sono tanti finanziamenti da parte dell’Europa che le imprese devono saper cogliere. L’Italia è uno dei paesi che beneficerà di oltre 200 miliardi di euro per rinnovare il proprio tessuto produttivo in chiave green. Abbiamo tante competenze, tante risorse: dobbiamo però agire in fretta e agire subito, quindi saper portare a casa i progetti, saperli mettere a terra, e soprattutto riorientare il business delle aziende in chiave di sviluppo veramente sostenibile. Per fare questo, ci vogliono persone: le persone sono la chiave dei cambiamenti e i cambiamenti sono lenti, mentre noi come Italia abbiamo bisogno di un’accelerazione. Questa Scuola ha proprio l’ambizione di sviluppare queste competenze”.

Come annuncia la Group brand manager di Ieg, “le figure che saranno formate impattano su vari rami dell’organigramma di un’azienda”. “Parliamo di figure - chiarisce - che sono più amministrative, figure che occupano gli uffici acquisti, risorse umane, commerciali, sales, ma anche coloro che devono fare proprio uno sviluppo in chiave sostenibile: mi riferisco, ad esempio, agli energy manager, che già ci sono in alcune aziende, o ai waste manager o ancora tutte quelle figure che devono approvvigionare le risorse. C’è tutto un mondo di opportunità che spesso non è conosciuto dalle grandi e piccole e medie aziende e queste opportunità devono essere colte”.

“Quindi noi ci aspettiamo, da un lato, di riorientare i manager che già operano e sono in forza nelle organizzazioni e, dall’altro, anche di formare figure che oggi fanno un mestiere ma che un domani potrebbero andare a farne un altro, sempre nelle nuove tecnologie green, nell’ambito dell’economia circolare, che non è più un modello teorico ma è un modello molto completo e molto pratico”, sottolinea.

La Scuola di alta formazione parte oggi, 26 novembre, e terminerà il 4 febbraio e offre la possibilità, in quanto corso di aggiornamento professionale, di dedurre fiscalmente le spese. “Si sviluppa in 8 settimane, prevede una formazione on line - afferma Astolfi - che si sviluppa in 4 ore di diretta e 12 ore di differita, quindi ogni professionista potrà strutturarsi il corso anche in base alla propria agenda. Quindi sono solo 4 ore di aula virtuale e le rimanenti 12 ore possono essere gestite dal discente come meglio ritiene. Questo per noi è un plus soprattutto in un momento come questo in cui tutte le aziende hanno tantissimo da fare”.

“Il corso - continua - si compone di 4 moduli in cui si spiegano i principi dell’economia circolare, la parte normativa che è molto importante, la parte dei modelli organizzativi e la parte relativa ai fondi per capire come si accede a questi grandi finanziamenti che poi rendono possibile la messa a terra dei progetti. Abbiamo presentato la Scuola nel corso dell’ultima edizione di Ecomondo a fine ottobre”.

Media partner della Scuola di Alta formazione per la transizione ecologica è l’agenzia di stampa Adnkronos. “Ringrazio tutti i media e in particolare Adnkronos che ci sostiene in questo progetto, perché il portare l’informazione su quelli che sono i vantaggi di questa Scuola è per noi veramente importante e ne determinerà anche la buona riuscita”, conclude la Group brand manager di Ieg.

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