Il sottosegretario dal palco di Comolake: "Per recuperare competitività globale bisogna creare le condizioni per far crescere le aziende europee"
Come europei “possiamo contare su una solida base di competenze”, ma le normative Ue che “affliggono il continente” impediscono alle aziende di crescere. Così Alessio Butti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all'innovazione tecnologica, durante il discorso inaugurale della conferenza Comolake a Cernobbio. “Il risultato è che non si possono raggiungere le economie di scala per crescere anche in modo globale”.
“Noi europei soffriamo enormemente l’assenza di una visione strategica chiara e concreta rispetto al fronte tecnologico e digitale. Queste caratteristiche ci rendono deboli sia su concorrenti che alleati”, spiega Butti. L’Ue investe “poco e male”, non investe nelle giovani generazioni e non aggiorna le competenze di chi è nel mondo del lavoro, spiega.
Il sottosegretario indica come esempio il tentativo di creare un cloud europeo, operazione “fallimentare”. In parallelo lo sviluppo delle reti digitali ad alta velocità “procede in modo scoordinato” perché il mercato è frammentato e i modelli di sviluppo sono diversi tra loro, spiega. La conseguenza è un “mosaico caotico” di aree malservite, aree non servite affatto e piccoli player che agiscono da soli, continua Butti. La soluzione? Serve una riforma del roaming per avvantaggiare i clienti e favorire il consolidamento degli operatori a livello paneuropeo, cosa che “consentirebbe la loro crescita e competitività a livello globale” e favorirebbe gli investimenti in aree rurali riducendo il divario digitale.