Carlo Valerio: "Dibattito orientato in modo da far passare l'idea che agli imprenditori piaccia licenziare, dimenticando quali investimenti faccia ogni azienda nella formazione dei propri dipendenti".
L'ultima uscita è stata del ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi ("E' un totem da abolire"). Per il presidente del Consiglio Matteo Renzi, invece, "non è un problema". Di fatto, periodicamente, si riaccende il dibattito sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori che disciplina i casi di licenziamento delle aziende con più di 15 dipendenti. Ma quante sono realmente le imprese interessate dalla sua applicazione nel territorio? Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha provato a rispondere alla domanda arrivando a calcolare come in realtà riguardi appena il 3% delle aziende della provincia, che però danno lavoro a quasi il 46% degli occupati complessivi.
"In questi anni abbiamo assistito a troppe crociate ideologiche sull'argomento - commenta lo studio Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova, l'Associazione delle pmi del territorio - Il vero nodo del mercato del lavoro non è la presenza dell'articolo 18: è tutto il sistema dei contratti che deve essere rivisto, facendo in modo che alle imprese assumere costi meno. Purtroppo, invece, tocca constatare come spesso il dibattito sia stato orientato in modo da far passare l'idea che agli imprenditori piaccia licenziare, dimenticando quali investimenti faccia ogni azienda nella formazione dei propri dipendenti".
"I mille esuberi di Alitalia - aggiunge Valerio - occupano pagine e pagine sui giornali e ore di servizi in tivù, ma quante sono le aziende che ogni giorno sono costrette a chiudere i battenti e a licenziare? L'aumento dei posti di lavoro non si ottiene abolendo questo o quell'articolo ma adottando politiche legate alla domanda, che rilancino gli investimenti e i consumi interni. E' questa l'unica strada in grado di creare le condizioni per una ripresa dell'occupazione".