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Virus misterioso si diffonde, altre vittime

Tre morti in Cina, 136 nuovi casi nel weekend. Oms convoca comitato d'emergenza su nuovo coronavirus

Immagine di repertorio (Xinhua)
Immagine di repertorio (Xinhua)
20 gennaio 2020 | 13.04
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Si allarga il focolaio della misteriosa malattia polmonare che circola in Cina. Le autorità sanitarie del Paese asiatico hanno confermato nel weekend 136 nuovi casi, compresa una terza morte causata dal nuovo coronavirus che da Wuhan si sta diffondendo anche in altre città. L'infezione è arrivata nella capitale Pechino, con due contagiati nel distretto meridionale di Daxing, e a Shenzhen vicino al confine con Hong Kong, con un caso segnalato. Tutte e tre i pazienti di Pechino e Shenzhen erano stati a Wuhan, dove si concentrano i tre decessi. Finora, secondo la Commissione sanitaria municipale della metropoli, 25 malati sono stati dimessi su un totale di 198 registrati da dicembre.

La Corea del Sud ha segnalato oggi il primo caso confermato di infezione, dopo i due registrati nei giorni scorsi in Thailandia e uno in Giappone. A riferirlo è la Bbc online. In Corea del Sud i Centers for Disease Control and Prevention hanno reso noto che il caso riguarda una donna cinese di 35 anni, che presentava febbre e problemi respiratori dopo aver viaggiato da Wuhan, città dove è stato identificato il primo focolaio del virus. La paziente è stata messa in isolamento e curata in un ospedale locale.

Un turista britannico potrebbe essere il primo occidentale a essere stato infettato dal nuovo coronavirus, che ha fatto registrare un'impennata di casi in Cina. Ash Shorley, 32 anni - riporta il 'Daily Mail' - si trova in condizioni critiche in un ospedale di Phuket dopo essere stato colpito da un'infezione polmonare mentre visitava l'isola di Koh Phi Phi. La Thailandia, oltre alla Corea del Sud e al Giappone, è uno dei tre paesi dove è stato diagnosticato il virus al di fuori della Cina. Shorley è stato trasportato in ospedale con un idrovolante con un polmone collassato, cosa che ha reso impossibile un viaggio d'urgenza in alta quota. I medici hanno rivelato che i suoi sintomi sono coerenti con quelli scatenati dal coronavirus cinese, ma non c'è ancora una conferma ufficiale. L'uomo si trova in ospedale da quasi un mese.

L'infezione desta sempre più preoccupazione soprattutto in vista dei maxi spostamenti attesi per il Capodanno cinese. L'agente patogeno ritenuto responsabile della malattia respiratoria appartiene alla stessa famiglia di Sars (sindrome respiratoria acuta grave) e Mers (sindrome respiratoria mediorientale). Ieri la National Health Commission ha precisato che gli scienziati non hanno ancora chiarito né la fonte del nuovo coronavirus né i meccanismi di trasmissione.

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha convocato un comitato di emergenza sul nuovo coronavirus (2019-nCoV) mercoledì 22 gennaio a Ginevra. Obiettivo, verificare se l'epidemia in corso in Cina costituisca un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale e quali raccomandazioni debbano essere emanate per gestirla.

Contro la diffusione del patogeno, il presidente cinese Xi Jinping chiede "sforzi risoluti". Facendo il punto della situazione Xi, segretario generale del Partito comunista cinese e a capo della Commissione militare centrale, ha sottolineato come "priorità" la sicurezza e la salute della popolazione. Il bilancio aggiornato alle 18 locali di oggi, lunedì 20 gennaio, indica 224 casi di polmonite da nuovo coronavirus: 217 confermati e 7 sospetti.

Il lavoro di prevenzione e controllo, ha ricordato il presidente cinese, è fondamentale dal momento che in questi giorni nel Paese si muovono enormi flussi di persone per il Capodanno cinese. I comitati del partito e i governi a tutti i livelli devono dare priorità alla sicurezza e alla salute dei cittadini e adottare misure efficaci per frenare la diffusione del virus, ha quindi invocato Xi Jinping, ordinando che vengano fatti sforzi a tutto campo per trattare i pazienti, identificare le cause dell'infezione virale, rafforzare il monitoraggio e standardizzare le procedure di trattamento. Xi si è poi soffermato sulla necessità di "un rilascio tempestivo delle informazioni e di una maggiore cooperazione internazionale".

Da parte sua, il premier Li Keqiang ha incaricato i dipartimenti governativi e locali di migliorare i piani di risposta e di non risparmiare alcuno sforzo di prevenzione e controllo. Ha anche chiesto di migliorare la comunicazione e il coordinamento con l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e Paesi come Hong Kong, Macao e Taiwan per unire gli sforzi nel frenare la diffusione del virus. La Commissione sanitaria nazionale ha istituito un gruppo di primo piano per far fronte alla situazione e fornire indicazioni nella risposta all'emergenza.

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