Ordine esecutivo del presidente americano, il premier israeliano non ci sta
Un ordine esecutivo del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, per colpire i coloni israeliani che hanno condotto azioni violente contro i palestinesi in Cisgiordania. Politico, citando fonti dell'amministrazione, del Congresso e documenti visionati, anticipa la mossa della Casa Bianca. La misura prevede sanzioni contro gli individui che hanno partecipato a queste violenze, che siano uccisioni o espropri forzati dei palestinesi dalle loro terre.
Biden in queste ore deve fare i conti con una pressione interna, anche da un'ala del partito democratico, ad assumere un atteggiamento più severo nei confronti di Israele che porta avanti ormai quasi da quattro mesi a Gaza una guerra che i critici considerano una reazione sproporzionata agli attacchi di Hamas.
Il giro di vite ovviamente non viene condiviso dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. "Israele agisce contro chiunque violi la legge in tutti i luoghi, e quindi non c'è necessità di misure drastiche su questa questione", dice il primo ministro evidenziando che "la vasta maggioranza dei residenti in Giudea e Samaria sono cittadini che rispettano la legge, molti dei quali ora stanno combattendo o sono riservisti per proteggere Israele".
"Israele deve fare di più per fermare le violenze contro i civili in Cisgiordania e punire i responsabili", ribatte Antony J. Blinken, segretario di stato americano. "Non c'è giustificazione per la violenza estremista contro i civili, qualunque sia l'origine".
Il dipartimento di Stato indica i quattro coloni che colpiti dalle misure: David Chai Chasdai, che ha iniziato l'attacco al villaggio di Huwara in cui un palestinese è stato ucciso; Eitan Tanjil, che ha aggredito contadini palestinesi e i pacifisti israeliani che li difendevano; Shalom Zicherman, che ha aggredito pacifisti israeliani in Cisgiordania: Yinon Levi che guida regolarmente gruppi di coloni che aggrediscono palestinesi e beduini civili.