Il presidente bielorusso: "Nessuno può fare nulla per rafforzare o far avanzare la propria posizione"
La guerra tra Ucraina e Russia è bloccata: tra Kiev e Mosca "la situazione è ora di grave stallo, si deve negoziare". L'analisi è di Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia e principale alleato della Russia di Vladimir Putin. "Ci sono abbastanza problemi da entrambe le parti e in generale la situazione è ora di grave stallo: nessuno può fare nulla per rafforzare o far avanzare la propria posizione", dice il numero 1 di Minsk citato dall'agenzia Belta. Citato dalla Belta, Lukashenko, grande alleato di Vladimir Putin, ha esortato "a sedersi al tavolo del negoziato e arrivare ad un accordo. Come ho già detto una volta, non ci devono essere precondizioni, la cosa principale è che sia dato l'ordine di 'fermarsi'".
Kiev, intanto, archivia un'altra giornata con il resoconto di pesanti combattimenti. In totale, secondo l'Ucraina, la Russia ha perso 299.080 uomini dall'inizio della guerra, oltre 600 giorni fa. Nel bollettino, tra i vari dati, spiccano 5175 tank distrutti, 320 aerei e 324 elicotteri. Numeri, ovviamente, da prendere con le molle.
Nelle ultime 24 ore, secondo le forze armate ucraine, i soldati di Kiev hanno respinto l'offensiva russa nell'area di Bakhmut, in particolare nelle zone di Klishchiivka e Andriivka. Quest'ultima città rimane al centro di scontri violenti: le truppe russe cercano di accerchiare il centro, ma gli ucraini resistono e impediscono che si chiuda la morsa. Sul fronte sud, si combatte a Zaporizhzhia e a Kherson: dalle news diffuse da Kiev, non si apprezzano cambiamenti di rilievo nelle posizioni e negli equilibri.