ORE 12.55 - I cosiddetti 'golden visas', i 'visti d'oro' assegnati ai milionari russi che vivono in Gran Bretagna potrebbero essere presto "revocati", sulla scia delle tensioni tra Londra e Mosca per la crisi in Ucraina. Lo ha lasciato intendere il sottosegretario all'Interno Damian Hinds, spiegando che ci sono varie strade che possono essere percorse per attuare il provvedimento. L'intervento di Hinds fa seguito all'annuncio fatto in settimana dalla ministra Priti Patel, che ha deciso lo stop alle nuove richieste di visto.
I visti per investimenti di livello 1, o 'golden visas', vengono assegnati a coloro che dispongono di almeno 2 milioni di sterline da investire nel Regno Unito e sono spesso una scorciatoia per ottenere un permesso di soggiorno permanente. "Abbiamo fatto una verifica dei casi passati", ha spiegato Hinds a Times Radio, sottolineando che ci sono "preoccupazioni" da parte delle autorità britanniche sull'uso che può essere fatto di questi visti, che "se necessario" possono essere "revocati".
"Vogliamo che le persone investano in questo Paese, vogliamo essere un Paese aperto, ma deve trattarsi di persone che abbiano un piano reale per la creazione di posti di lavoro, per contribuire all'economia del Paese, non solo disponendo di un sacco di soldi", ha detto il sottosegretario. In settimana, il premier Boris Johnson aveva affermato che Londra intende fare di più per contrastare "il denaro sporco, sia che provenga dalla Russia o da qualsiasi altra parte".
ORE 12.47 - "Quello che Putin non voleva era una Nato più forte sul suo fianco, ed è esattamente quello che ottenuto oggi". Lo ha detto il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, oggi in visita in Polonia dove ha annunciato la commessa di 250 tank, della più nuova versione del modello Abrams, per Varsavia. "Questo rafforzerà anche la nostra capacità di interoperabilità con le forze armate polacche - ha aggiunto - aumentando la credibilità dei nostri sforzi combinati di deterrenza e quelli dei nostri altri alleati Nato".
ORE 12.46 - Non è esclusa la presenza di Aleksandr Lukashenko al fianco di Vladimir Putin, domani, nel "centro di controllo" per seguire le esercitazioni delle forze missilistiche strategiche che si svolgono in un momento di enorme tensione fra la Russia e l'Occidente. Il Cremlino si limita a precisare che l'eventuale presenza del presidente della Bielorussia, che proprio ieri aveva espresso la disponibilità del suo Paese a ospitare armi nucleari in caso di minaccia occidentale, sarà deciso in funzione dei risultati raggiunti oggi nei suoi colloqui con il Presidente russo. "Tali esercitazioni non possono svolgersi senza il capo di Stato, per via della valigetta nucleare, del bottone rosso eccetera eccetera", ha detto Dmitry Peskov.
ORE 12.23 - La data della visita del Primo Ministro italiano Mario Draghi in Russia non è stata ancora fissata, ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov precisando che sono in corso contatti diplomatici per definirla, tenendo conto degli impegni di Draghi e del Presidente Putin. Peskov ha confermato che tale visita è stata discussa dai ministri degli Esteri di Russia e Italia nel loro incontro ieri a Mosca.
ORE 12.03 - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha invitato i leader del G7 ad un summit virtuale giovedì prossimo per parlare della crisi ucraina. Lo ha reso noto il vice portavoce del governo tedesco Wolfgang Buchner. Per domani, sotto la presidenza tedesca del gruppo, è già prevista una riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Monaco, a margine della conferenza sulla sicurezza.
ORE 12 - "Ci vuole molta diplomazia, equilibrio e responsabilità". E' quanto afferma all'Adnkronos il generale Mauro Del Vecchio, ex comandante delle forze Nato in Afganistan nell'ambito dell'operazione Isaf, sulla crisi tra Russia e Ucraina. "Speravamo in una de-escalation con il ritiro di parte dei 140mila uomini schierati sui confini tra la Russia e l'Ucraina, invece le ultime notizie non ci rallegrano: la tensione torna ad essere molto elevata - osserva - C'è, da parte dei Paesi europei, un'attenzione particolare a questa situazione; abbiamo visto come i leader della Germania e della Francia abbiano già operato per cercare di disinnescare la situazione di grave tensione e il nostro presidente del consiglio Draghi ha mostrato l'intendimento di avere anche lui, a nome dell'Italia, un ruolo per superare questo momento di grave crisi. Un ulteriore passo dopo quello già fatto dal ministro Di Maio".
ORE 11.49 - Una delegazione del gruppo del Ppe nel Parlamento Europeo, guidata dal capogruppo Manfred Weber, si recherà in visita in Ucraina e in Lituania dal 20 al 23 febbraio. Lo comunica il gruppo. "Con questa visita, mostriamo il nostro sostegno incondizionato per l'Ucraina e per i nostri partner nell'Ue e nella Nato, per proteggere i nostri alleati e il modo di vivere degli europei", dice Weber. In Ucraina Weber incontrerà tra gli altri il primo ministro Denys Shmyhal. In Lituania parteciperà ad una conferenza in materia di sicurezza insieme, tra gli altri, alla prima ministra Ingrida Simonyte e al premier lettone Krisjanis Karins.
ORE 11.32 - Di norma, scrive la Tass, esercitazioni strategiche prevedono il lancio di missili da tutte e tre le componenti, vale a dire da acqua, terra e aria. In particolare, si ritiene quindi che domani, sotto gli occhi di Vladimir Putin, saranno lanciati un Icbm da un sottomarino della Flotta del Nord, in direzione del poligono di Kura, nella Penisola siberiana della Kamchatka, e di un altro missile balistico intercontinentale da un sottomarino nucleare della Flotta del Pacifico, verso Chizha, nel Nord della Russia. Le Forze missilistiche strategiche effettueranno il test di un Icbm (da terra, ndr) e le forze aerospaziali metteranno alla prova bombardieri che lanceranno missili da crociera.
ORE 11.31 - L'Ucraina "non conferma" gli annunci della Russia sul ritiro di forze e stima in "circa 149.000" le unità ammassate nell'area. "Riguardo la situazione intorno ai confini dell'Ucraina, prima di tutto non confermiamo le dichiarazioni da parte russa riguardo il ritiro delle loro truppe. Non sta avvenendo. C'è un movimento di forze e mezzi", ha detto il ministro della Difesa, Oleksii Reznikov, in dichiarazioni in Parlamento riportate da Ukrinform. "In secondo luogo, stiamo monitorando le unità di truppe russe - ha aggiunto - Ci sono circa 129.000 militari della componente terrestre e insieme alle componenti navale e aerea il loro numero è di circa 149.000".
ORE 11.04 - Nelle prossime ore si terrà un colloquio telefonico fra il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, e il Segretario di Stato Usa, Llyod Austin, su iniziativa di quest'ultimo, ha reso noto il ministero della Difesa a Mosca. Shoigu e Austin avevano parlato già la scorsa settimana della crisi fra Russia e Ucraina e dello spostamento massiccio di forze militari russe alla frontiera.