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Ucraina-Russia, sanzioni Usa: da banche a oligarchi ecco chi sarà colpito

"Al via smantellamento della rete finanziaria del Cremlino e della sua capacità di finanziare attività destabilizzanti"

Ucraina-Russia, sanzioni Usa: da banche a oligarchi ecco chi sarà colpito
23 febbraio 2022 | 12.41
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Le nuove sanzioni contro la Russia introdotte ieri dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, "in risposta alla decisione del Presidente Putin di riconoscere l'indipendenza delle cosiddette Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e di inviare forze militari in queste regioni", colpiscono due banche pubbliche che, insieme detengono asset per decine di miliardi di dollari, una delle quali è la banca che finanzia la maggior parte dei contratti stipulati dalla difesa, e cinque esponenti dell'élite, in particolare della seconda generazione del gruppo di potere che si è formato negli anni intorno a Vladimir Putin. Le misure introducono ulteriori restrizioni sul debito sovrano russo, in particolare il blocco del ricorso ai mercati secondari per finanziare bond di nuova emissione.

"La misura adottata in coordinamento con i nostri partner e alleati dà il via al processo di smantellamento della rete finanziaria del Cremlino e della sua capacità di finanziare attività destabilizzanti in Ucraina e nel mondo", ha dichiarato la Segretaria del Tesoro, Janet Yellen anticipando altri provvedimenti nel caso in cui la Russia dovesse "invadere ulteriormente l'Ucraina".

Le banche colpite sono la Corporation Bank for Development and Foreign Economic Affairs Vnesheconombank (Veb) - cruciale per la capacità della Russia di raccogliere investimenti- e Promsvyazbank Public Joint Stock Company (Psb) - fondamentale per il settore della difesa e "istituzione di importanza sistemica" per le aziende di stato- oltre che 42 loro sussidiarie. Le misure adottare "incidono sulla capacità della Russia di finanziare contratti nel settore della difesa e di raccogliere nuovi finanziamenti per la campagna contro l'Ucraina", precisa il provvedimento. Fra gli esponenti della "cleptocrazia" raggiunti dal provvedimento di ieri ci sono anche i Presidenti delle due banche.

Il portfolio di Veb ha un valore di 53 miliardi di dollari e rende la banca una delle prime cinque istituzioni finanziarie del Paese. Serve il debito sovrano russo, finanzia le esportazioni e i progetti di investimento con prestiti per venti miliardi di dollari, in particolare per le infrastrutture e nell'industria. Psb invece è l'ottava banca in Russia e finanzia il settore della Difesa e il ministero della Difesa, il 70 per cento dei contratti nel settore, e fornisce i servizi ai dipendenti della difesa, dai conti correnti ai mutui. Ma soprattutto fornisce garanzie alle istituzioni colpite sa sanzioni. Interessate dalle misure anche cinque navi, container e petroliere, di proprietà di una sussidiaria di Psb.

Gli esponenti dell'élite "che trae guadagni dalla vicinanza al potere a spese dei russi" sono Denis Bortnikov, il figlio di Aleksandr Bortnikov, il direttore dell'Fsb e membro permanente del Consiglio della Federazione, già sanzionato in passato. Denis è vice Presidente della banca pubblica Vtb e presidente del Consiglio della banca. Vi è poi Petr Fradkov, Presidente e Ceo della Psb, figlio di Mikhail Fradkov, ex Premier ed ex direttore del Servizio di intelligence estera dell'Svr e già sanzionato in passato. Vladimir Kiriyenko, figlio di son of Sergei Kiriyenko, primo vice capo di gabinetto del Cremlino, il responsabile della politica interna del Presidente, oltre che ex Premier ed ex direttore generale di Rosatom e, anche lui, già sanzionato in passato. Vladimir, ex vice presidente della Rostelecom, è ceo del Gruppo Vk, associato alla piattaforma social, oramai controllata dal Cremlino, VKontakte.

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