La forte vocazione agricola ucraina si esprime nelle distese di produzioni di girasole, grano, pomodori
Con la guerra sprofonda l'agricoltura dell'Ucraina, fiore all'occhiello del Paese che secondo i dati del Comitato statale di statistica insieme al comparto silvicoltura e pescicoltura rappresentava l'anno scorso il 10,6% del Pil. L'Adnkronos ne parla con il ministro dell'Agricoltura ucraino, Solskyy Mykola, che spiega: "La percentuale di perdita è molto alta e difficile da calcolare oggi. La guerra è ancora in corso e i danni, purtroppo, aumentano quotidianamente. Attualmente stimiamo che la semina diminuirà del 20-30% rispetto all'anno scorso. Di conseguenza, questo porterà ad una qualità più bassa della semina e a una diminuzione della resa per ettaro". Quanti campi resteranno inseminati nel paese? "Stando ai dati preliminari all’incirca 20-30% della superficie dei terreni seminabili. La cifra precisa la potremo dire a fine maggio che sarà terminata la campagna di semina".
La forte vocazione agricola ucraina si esprime nelle distese di produzioni di girasole, grano, pomodori....Che quantità di raccolti prevedete quest'anno? "È difficile dare delle cifre concrete. Ci aspettiamo dei dati importanti per quanto riguarda le piante orticole. Molti agricoltori stanno infatti cambiando le culture. Per esempio coloro che seminavano il mais quest’anno scelgono il girasole. Di conseguenza, il raccolto del mais sarà minore. Al contrario sono aumentate le semine di soia, colza, orzo (Hordeum vulgare L.) e frumento (Triticum aestivum L.)". "Stando ai dati preliminari - aggiunge - il calo della produzione in generale è oscilla tra il 40 e il 70% a seconda del prodotto e della situazione di ciascuna regione".
Mykola guarda quindi alle esportazioni nel mondo di mais, orzo, olio di girasole. Qual'è il quadro? "Quest’anno l’Ucraina avrebbe dovuto esportare 20 milioni di tonnellate di grano della raccolta dell’anno scorso sui mercati mondiali ma è impossibile farlo in quanto i porti marini sono bloccati. Ad oggi siamo riusciti ad esportare soltanto 5 milioni di tonnellate, nel mese di marzo 1,4 milioni di tonnellate di cereali, di cui 200 mila di frumento". "Nel prossimo futuro - aggiunge - la difficoltà sulle esportazioni rimane, il che, evidentemente, segnerà anche i paesi verso i quali era diretto il grano".
Plausa all'Ue: "L’Unione Europea aiuta attivamente l’Ucraina. Sentiamo e apprezziamo il sostegno dei nostri partner e amici occidentali. Se parliamo del settore agricolo, l’aiuto principale consiste nella revisione delle quote di esportazione e loro riduzione massimale. Questo forse è l'appoggio principale che il business agrario ucraino si aspetta dai paesi dell’Ue". "Oltre all’aiuto che ho menzionato abbiamo fatto la richiesta di semplificare le condizioni di transito per poter utilizzare i porti nel Mar Baltico e i porti romeni nel Mar Nero".
In che percentuali pensate di poter rispondere ai fabbisogni per le varie produzioni richiestivi dall’Unione europea e dall’Italia? "Abbiamo delle previsioni molto ottimistiche - risponde il Ministro - se l’Ue abbassa le quote per i prodotti. Questo semplificherebbe in maniera significativa la logistica per l’Ucraina, la quale ad ora è uno degli ostacoli principali".
Quali saranno i contraccolpi sul fronte alimentare a livello di prezzi e derrate alimentari nel mondo? "Molto dipende da quando finirà la guerra in Ucraina. Ma bisogna essere pronti: i prezzi per i prodotti alimentari subiranno oscillazioni significative. Questo durerà finché sul mercato non si stabilizzerà l’equilibrio normale di domanda e offerta", risponde il ministro dell'Agricoltura ucraino e precisa: "Anche perché oggi l’offerta sui mercati mondiali è calata significativamente. Perciò non è escluso che i prezzi alti per i cereali rimarranno tali ancora per 3-5 anni".
(di Roberta Lanzara)