Ma i separatisti filorussi del Donetsk negano: "Accuse false, nessuna arma chimica"
Un drone russo avrebbe sganciato ieri a tarda sera un sostanza tossica, "probabilmente chimica", su Mariupol. Lo ha denunciato la deputata ucraina Ivanna Klympush, presidente della commissione parlamentare per l'Integrazione dell'Ucraina nella Ue, secondo cui l'attacco è avvenuto ieri intorno alle 22. A denunciare l'uso di sostanze "velenose" era stato ieri sera il battaglione Azov.
"Secondo informazioni preliminari, potrebbero aver usato munizioni al fosforo" su Mariupol, ha poi detto la vice ministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, a proposito delle denunce su cui Kiev sta indagando.
Ma le forze separatiste filorusse a Donetsk hanno negato l'uso di armi chimiche nella città, riferisce l'agenzia di stampa Interfax. Il comandante separatista Eduard Basurin ha detto all'agenzia di stampa che non è stato utilizzato alcun agente chimico: "Le accuse sono false".
"Le forze di occupazione russe hanno usato una sostanza velenosa di origine sconosciuta contro militari e civili ucraini nella città di Mariupol", avevano denunciato ieri sera i nazionalisti ucraini su Telegram. Secondo Azov, la sostanza tossica sconosciuta, lanciata da un drone, ha provocato nelle vittime "insufficienza respiratoria". Il leader del battaglione Azov, Andriy Biletsky, riporta Kviv Independent, aveva affermato che tre persone mostravano chiari segni di avvelenamento chimico, ma ha aggiunto che non ci sarebbero “conseguenze disastrose” per la loro salute.