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Ucraina, la pittrice Zarvanytska: "L'8 marzo? Non ci serve, le donne sono in prima fila a difendere il paese"

Ala Zarvanytska
Ala Zarvanytska
07 marzo 2022 | 18.04
LETTURA: 3 minuti

"La festa dell'8 marzo? In questo momento non ci serve questo genere di cose. Le donne ucraine sono forti ed hanno un ruolo importantissimo per il paese, dove storicamente hanno sempre preso posizioni molto attive. Basta solo un esempio: nella nostra lingua esiste un'unica parola che indica 'moglie' e 'struttura dell'esercito', la moglie è una compagna che sta accanto e combatte per mandare avanti la vita". A parlare del ruolo della donna in Ucraina con l'Adnkronos è la pittrice Ala Zarvanytska, originaria di Ternopil e molto nota anche in Italia, dove ha uno studio a Roma, che racconta come le donne del suo paese stiano reagendo con grande forza alla guerra.

"Le donne, da noi, hanno dovuto imparare a difendersi da sole -dice Ala- Ed ora che il nostro governo ha detto che dal paese possono uscire donne, bambini e vecchi, mentre gli uomini sono obbligati a difendere il proprio paese, ci sono anche moltissime donne che si sono armate e combattono al fronte, al fianco degli uomini". Chi non è in combattimento "ha trovato sicuramente cosa fare, e si è organizzata: chi si offre di cucinare, chi fa tantissimo volontariato, chi assiste i profughil. Le donne sono in prima fila per difendere in ogni modo l'Ucraina", spiega la Zarvanytska.

Un ruolo di forza che viene da lontano perché "il matriarcato da noi esiste ancora -dice la pittrice- Quando da piccole andavamo a chiedere ai nostri padri se potevamo fare qualcosa, ci rispondevano 'chiedilo a tua madre'", sorride. E racconta un aneddoto che fa sorridere: " Ci sono anche molte barzellette russe sulle donne ucraine, che ironizzano sul fatto che a noi, quando ci gira male, non ci importa di nulla. Siamo buone, ma quando non va, meglio che tu ti nasconda e stia buono".

I motivi della resistenza ucraina nei confronti della Russia, Ala Zarvanytska li spiega così: "Nell'arco dei 300 anni dalla colonizzazione vera e propria dell'Ucraina i russi si sono appropriati della nostra storia, della nostra cultura, del nostro essere. Se diventiamo indipendenti, e passiamo noi a raccontare la nostra storia, la Russia smette di esistere", dice.

E spiega quella che, secondo la sua opinione, è la differenza principale tra l'Asia e l'Europa: "In Ucraina la mentalità è più europea nell'aspetto che dà importanza alla singola persona -osserva- E' la differenza tra Asia ed Europa. Ora lo si vede in guerra: per la Russia non è importante se il singolo muore, l'importante è che il nucleo resti vivo, non si dà importanza alla singola persona".

La pittrice, che ora si trova a Roma, stava preparando una mostra tra Roma e Kiev che è saltata a causa della guerra: "Stiamo preparando la mostra di un evento che è iniziato l'anno scorso, volevamo abbattere le barriere del Covid, ma la situazione attuale della guerra ha portato a modificare l'organizzazione. Gli artisti hanno spedito i loro quadri che però non sono arrivati perché é iniziato il conflitto, quindi faremo un'esposizione dove al posto del quadro lasceremo uno spazio bianco e scriveremo solo di chi è il quadro, e qualcosa sul suo autore. Un modo per far conoscere qualcosa in più della cultura ucraina, oscurata da secoli di dominazione russa".

(di Ilaria Floris)

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