E' la denuncia di Serhiy Dvornik, consigliere della Missione permanente dell'Ucraina presso le Nazioni Unite
La Russia sta portando i bambini ucraini nel suo territorio per distruggere l'Ucraina. E' la denuncia rilanciata da Serhiy Dvornik, consigliere della Missione permanente dell'Ucraina presso le Nazioni Unite, durante un dibattito aperto al Consiglio di sicurezza sulla protezione dei civili in situazioni di conflitto.
"Il rapimento di almeno 230.000 bambini ucraini, tra 1,4 milioni di cittadini ucraini deportati con la forza in Russia, è un crimine volto a distruggere la nostra nazione privandola delle sue giovani generazioni, che è una moderna manifestazione del colonialismo", ha detto all'agenzia Ukrinform. "A seguito di attacchi di razzi e artiglieria alle città ucraine, decine di migliaia di civili sono stati uccisi e molti sono rimasti feriti - ha ricordato - Quasi 220.000 persone hanno perso la casa. Inoltre, milioni di cittadini hanno dovuto lasciare i territori occupati o colpiti dalla guerra, 8 milioni sono diventati sfollati interni, 6,5 milioni hanno lasciato l'Ucraina come rifugiati".
“Non abbiamo dubbi che nelle strategie militari russe questa crisi dei rifugiati fosse prevista come uno degli esiti positivi della guerra. Così come la crisi alimentare”, ha sottolineato Dvornik. "Tuttavia - ha aggiunto - la Federazione Russa ha sottovalutato la disponibilità ad aiutare, l'ospitalità e l'impegno nei confronti degli ucraini dei nostri vicini e di altri amici. La Russia prende di mira i civili ucraini come parte della sua strategia militare in stile nazista".