Mosca ha architettato lo scorso anno una campagna per unire Die Linke e AfD contro la guerra
Il Cremlino ha architettato lo scorso anno una campagna per unire gli estremi dello spettro politico in Germania, Die Linke e AfD, sotto una comune bandiera pacifista, contro la guerra in Ucraina, emerge da documenti raccolti dall'intelligence di un Paese europeo di cui dà notizia il Washington Post. Almeno una persona vicina alla deputata di Die LInke Sahra Wagenknecht e diversi esponenti dell'AfD sono stati in contatto con funzionari russi nel periodo in cui il piano veniva attuato, fra luglio, quando si è tenuta una riunione al Cremlino per lanciare il programma, e novembre dello scorso anno.
Il 25 febbraio 13mila persone si sono riunite alla Porta di Brandeburgo, a Berlino, per chiedere lo stop all'invio di armi all'Ucraina sotto la guida di Wagenknecht. "Non vogliamo che la Germania sia coinvolta profondamente in questa guerra", aveva detto allora. Ad ascoltarla, c'era Jürgen Elsässer, editore della rivista dell'estrema destra Compact, che aveva appena dedicato una copertina a Wargenknecht, "la migliore cancelliera, una candidata per la sinistra e la destra", e decine di esponenti dell'AfD.
Elsässer, 66 anni, ex militante comunista, ora esponente dell'AfD, aveva guidato le proteste degli anni Ottanta contro il dispiegamento dei Peshing americani nella Germania Occidentale, nel quadro dello sforzo di Mosca di lanciare il movimento pacifista, allora coma adesso. "Conosciamo queste tattiche della Guerra fredda, quando i sovietici avevano cercato di manipolare i movimenti contro la guerra", ha commentato un funzionario dei servizi tedeschi.
Obiettivo del piano, si legge in un documento russo datato nove settembre, è "vincere la maggioranza alle elezioni a qualsiasi livello" in Germania e rilanciare con un nuovo manifesto, scritto al Cremlino, l'AfD come partito "dell'unità tedesca", per cui le sanzioni contro la Russia vanno contro gli interessi della Germania.
"Politici inadeguati incapaci di calcolare le conseguenze delle loro decisioni hanno trascinato la Germania in un conflitto con la Russia, alleato naturale per il nostro Paese e la nostra gente. I nostri interessi richiedono il ripristino di normali relazioni di partnership con la Russia. Oggi in Germania ci sono solo due partiti, il partito dei nemici della Germania e il partito dei suoi amici", declama il manifesto.
Il 13 luglio il vice capo di gabinetto del Cremlino Sergei Kiriyenko ha riunito un gruppo di strateghi politici russi indicando loro che la Germania avrebbe dovuto diventare il 'focus' degli sforzi di Mosca di incrinare il fronte europeo unito in sostegno dell'Ucraina. In quel Paese avrebbe dovuta essere aumentato del dieci per cento la percentuale delle persone favorevoli a ripristinare le relazioni con Mosca in tre mesi. La strategia del Cremlino citava espressamente Wagenknecht - 53 anni, ex esponente del Partito comunista cresciuta nella Ddr spesso in rotta con i dirigenti di Die Linke che considera esponenti dell'elite. Secondo un recente sondaggio di Der Spiegel, che l'ha di recente messa in copertina se dovesse fondare un suo partito potrebbe arrivare a vincere il 24 per cento dei voti.
Subito dopo la riunione al Cremlino, come per magia, i deputati dell'AfD hanno cominciato a esprimersi in sostegno di Wagenknecht al Bundestag e negli slogan alle manifestazioni. Il presidente dell'AfD della Turingia Björn Höcke, l'ha perfino invitata ad aderire al Partito.
Due personalità, una dell'AfD, Petr Bystron, che si è recato in segreto in Bielorussia lo scorso novembre, e un'altra vicina a Wagenknecht, vale a dire l'ex marito Ralph Niemeyer, hanno ammesso di essere in contatto con il Cremlino o con alleati del Cremlino. Tre esponenti della forza dell'estrema destra tedesca si sono inoltre recati a Mosca il 20 settembre, anche se sono poi subito rientrati a causa delle polemiche scoppiate in Germania. "So da colloqui privati con persone in Russia che questi sono al corrente del potenziale che una unione tra le forze estreme potrebbe avere", ha spiegato Niemeyer, una delle persone coinvolte nelle indagini sul tentativo di colpo di stato.
Gli strateghi coinvolti dal Cremlino, pur ammettendo le difficoltà del compito assegnato, si sono subito messe al lavoro e da luglio, hanno riportato i loro progressi almeno una volta al mese. Coniando slogan per i social come "compera gas, non guerra", "l'Ucraina vuole la guerra, la Germania la pace" e graffiti da dipingere sui muri delle case, come il murales dello zio Sam o della ministra degli Esteri Annalena Baerbock seduta sul Nord Stream con una bandiera ucraina in mano dicendo: "non mi interessa cosa pensa la Germania". Ad agosto, sono state messe in cantiere manifestazioni in Germania organizzate da uno dei due partiti di riferimento.