I contrasti commerciali condizionano i rapporti. Morawiecki: "Ci terremo le armi più moderne"
"Non trasferiremo più armi all'Ucraina, adesso ci armeremo noi con le armi più moderne". Il premier della Polonia, Mateusz Morawiecki, annuncia lo stop di forniture di armi all'Ucraina, in guerra da oltre un anno e mezzo contro la Russia. La decisione di Varsavia arriva dopo settimane di tensione sull'asse con Kiev per questioni commerciali legate in particolare alle esportazioni ucraine di grano.
La tensione tra Varsavia e Kiev è aumentata tra un provvedimento e una dichiarazione, in un quadro che si è delinea anche nella cornice internazionale dell'Assemblea generale dell'Onu a New York. Le parole di Morawiecki costituiscono l'ultimo episodio, quello cruciale.
Al centro del complesso scacchiere le esportazioni di grano ucraino, che - secondo Polonia, Slovacchia e Ungheria - rischiano di creare un danno ad altri produttori europei: ecco, quindi, la svolta all'insegna del protezionismo come soluzione. In una escalation commerciale, Kiev risponde delineando l'embargo alle importazioni di prodotti agricoli dalla Polonia: stop a pomodori, cipolle, verdure assortite, mele. In un braccio di ferro che rischia di avere conseguenze al di là dell'area commerciale ed economica, arrivano le parole del premier polacco Mateusz Morawiecki.
Varsavia, da febbraio 2022, ha accolto milioni di profughi ucraini, garantendo anche assistenza sanitaria e sostegno a chi è fuggito dalla guerra. Tale impegno si andrà progressivamente ridimensionando, a partire in particolare dall'inizio del 2024. La Polonia continua ad essere un cardine della coalizione che fornisce aiuti militari a Kiev e, per questioni geografiche, è stato un canale assolutamente fondamentale nei trasferimenti di mezzi e armi. A maggior ragione, spicca il tono delle dichiarazioni delle ultime ore e la svolta di Morawiecki.
"Non siamo d'accordo con nessuna procedura adottata nei nostri confronti, significa che le autorità ucraine non comprendono quale sia la destabilizzazione del mercato agricolo polacco", ha detto il premier in precedenza all'emittente Polsat News rispondendo in particolare alle parole del viceministro dell'Economia di Kiev, Taras Kachka, che nelle ultime ore ha puntato il dito contro Polonia, Slovacchia e Ungheria.
Ogni scricchiolio dell'asse Varsavia-Kiev, a pochi mesi dalle elezioni in Polonia, rischia di diventare cruciale. L'argomento ovviamente diventa un tema in campagna elettorale e viene cavalcato con dichiarazioni che lasciano il segno, come quelle del l ministro polacco per gli Affari europei Szymon Szynkowski vel Sek. "Le azioni dell'Ucraina fanno una certa impressione sull'opinione pubblica polacca. Lo si può vedere dai sondaggi, dal livello di sostegno pubblico per ulteriori aiuti all'Ucraina. E questo danneggia la stessa Ucraina", ha detto con una sorta di avvertimento.
"Vorremmo continuare a sostenere l'Ucraina, ma affinché ciò sia possibile dobbiamo avere il sostegno del popolo polacco in questa questione. Pertanto, se non c'è il sostegno del popolo polacco, sarà difficile per noi continuare a sostenere l'Ucraina come abbiamo fatto finora", ha aggiunto.