Il capo della commissione Erik Mose: "Bambini sono stati violentati, torturati e confinati illegalmente"
La commissione d'inchiesta creata dalle Nazioni Unite per far luce sulle violenze in Ucraina ha confermato che, dall'invasione russa lo scorso 24 febbraio, ''sono stati commessi crimini di guerra''. Lo ha detto il capo della commissione d'inchiesta indipendente Erik Mose riferendo al Consiglio per i diritti umani. Tra i crimini citati ci sono stupri, torture e attacchi indiscriminati.
In particolare, ha aggiunto Mose, i bambini sono stati violentati, torturati e confinati illegalmente. La commissione proseguirà quindi a esaminare i trasferimenti forzati e le adozioni. ''Abbiamo avuto prove evidenti di esecuzioni commesse dalle forze russe e che illustreremo successivamente'', ha spiegato, aggiungendo che la Russia si è rifiutata di collaborare. "Siamo rimasti colpiti dal gran numero di esecuzioni nelle aree che abbiamo visitato", ha detto Mose. Le indagini sono state condotte nelle regioni di Kiev, Chernihiv, Kharkiv e Sumy.
VITTIME STUPRI HANNO DAI 4 AGLI 82 ANNI - Dai quattro agli 82 anni. Questa l'età delle vittime delle violenze sessuali dei casi indagati dalla commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite in Ucraina, ha aggiunto Mose, sottolineando che in alcuni casi i parenti sono stati costretti ad assistere alle violenze. ''I bambini sono anche stati uccisi e feriti in attacchi indiscriminati con armi esplosive", ha affermato Mose, riconoscendo che i militari russi sono i principali autori delle atrocità. La commissione ha dovuto affrontare due casi di maltrattamenti inflitti ai soldati russi dalle forze ucraine e "anche se pochi di numero, questi casi continuano a essere al centro della nostra attenzione".
Mose ha spiegato che durante l'indagine la commissione ha visitato 27 città e località nelle regioni di Kiev, Cherniguiv, Kharkiv e Sumy e ha intervistato più di 150 vittime e testimoni. "Sulla base delle prove raccolte, la Commissione ha concluso che in Ucraina crimini di guerra sono stati commessi", elencando i bombardamenti russi di aree civili, numerose esecuzioni, torture e maltrattamenti, nonché violenze sessuali.
''Siamo rimasti colpiti dal gran numero di esecuzioni nelle regioni che abbiamo visitato. La Commissione sta attualmente indagando su queste morti in 16 città e località. Abbiamo ricevuto accuse credibili su molti altri casi di esecuzioni, che stiamo documentando", ha affermato Mose sottolineando che i corpi ritrovati hanno la caratteristica comune di avere segni visibili di esecuzioni, come mani legate dietro la schiena, ferite da arma da fuoco alla testa o gole tagliate. Dalle testimonianze raccolte, Mose ha detto che ''gli interlocutori hanno descritto percosse, scosse elettriche e nudità forzata, oltre ad altri tipi di violazioni in questi luoghi di detenzione''. Dopo essere stati trasferiti in carcere in Russia, alcune vittime sarebbero scomparse, ha aggiunto.