"Non incoraggiamo attacchi in territorio russo"
Sta al presidente ucraino decidere "quando negoziare", è Volodymyr Zelensky che "deve essere pronto a sedersi" al tavolo del negoziato e "le condizioni devono essere accettabili per lui". E' la posizione, ribadita dal portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby che ha risposto alla domande dei giornalisti sull'ipotesi di un vertice per la pace in Ucraina. Kirby ha, poi, ricordato che la parte russa "non è interessata affatto" al negoziato, da parte sua "c'è zero inclinazione" ad avviare colloqui.
"Stiamo parlando con gli ucraini da molti, molti mesi" del negoziato, "il presidente Zelensky ha una proposta in 10 punti per quella che definisce una pace giusta e noi stiamo cercando di lavorare con il suo team per aiutarlo a realizzarla", ha sottolineato Kirby, secondo cui gli Stati Uniti sostengono "i passi verso la pace", ma ogni proposta deve avere il sostegno del presidente ucraino per essere "credibile e sostenibile", ha detto. Secondo Kirby, l'attuale aggressione russa all'Ucraina "non è l'atto di una nazione che ha un progetto serio di diplomazia in questo momento".
Alla domanda, poi, su quale sia il senso di un vertice per la pace con i leader mondiali, ma senza la Russia, di cui ha parlato il Wall Street Journal, il portavoce ha replicato: "Bisogna lavorare con gli ucraini". "Ma dove e quando, o anche se i russi possono essere portati al tavolo, deve essere il presidente Zelensky a deciderlo - ha ribadito Kirby -. Deve essere lui pronto a sedersi e a parlare e le condizioni devono essere accettabili per lui, e poi si può procedere a vedere se i russi possono farne parte". Ma, ha concluso, finora Vladimir Putin "ha mostrato assolutamente zero inclinazione" per la pace, e la presenza della Russia al tavolo del negoziato è per ora una "grande questione accademica".
Gli Stati Uniti "non incoraggiano" gli ucraini a condurre attacchi in territorio russo, ha ribadito il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, a proposito degli attacchi con i droni a Mosca, la cui responsabilità i russi attribuiscono a Kiev, e delle nuove accuse rilanciate dal Cremlino. Gli Stati Uniti non dicono all'Ucraina "dove colpire, come condurre le operazioni militari, diamo equipaggiamento, addestramento e consigli, ma è Zelensky, in quanto comandante in capo, decidere cosa fare dal punto di vista militare", ha affermato Kirby. "Detto questo, siamo molto chiari in privato e in pubblico - ha scandito -. Non sosteniamo gli attacchi in Russia, non mettiamo (gli ucraini) in grado di condurli, non li incoraggiamo e non vogliamo vedere attacchi in Russia condotto usando equipaggiamento americano". "Non abbiamo informazioni specifiche che ci indichino chi sia il responsabile, e non prevediamo di avviare un'indagine perché sarebbe inappropriato che lo facessimo noi", ha detto ancora Kirby, in un riferimento agli attacchi di ieri nella capitale russa.
L'amministrazione Biden ha annunciato l'invio di altri armi ed equipaggiamenti all'Ucraina per un valore stimato di 300 milioni di dollari con l'ultimo pacchetto di aiuti militari che comprende sistemi di difesa aerea. Gli Stati Uniti forniranno per la prima volta all'Ucraina missili AIM-7 aria-aria a guida radar e ci saranno poi munizioni per i droni.
"Diamo il benvenuto a ogni proposta di pace che possa mettere fine al più presto" alla guerra in Ucraina, ma "ogni proposta deve essere considerata credibile e sostenibile e deve avere il sostegno del presidente Volodymyr Zelensky" ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, rispondendo a una domanda sulla missione di pace del Vaticano.